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Progetto Adere, Fofi e Federfarma pronte a intervenire in prima persona con le Regioni

21 Marzo 2018

Fofi e Federfarma si presenteranno davanti all’intera Commissione salute, il tavolo della Conferenza delle Regioni che riunisce gli assessori alla Sanità, per illustrare i contenuti del Progetto Adere e spiegare perché è importante trovargli un posto fin da subito nella sperimentazione triennale della farmacia dei servizi. E’ la mossa che Ordine e sindacato metteranno a punto nell’incontro in programma domani a Roma con i principali partner del progetto, nato nell’Asl Toscana Sud-Est con l’obiettivo di integrare farmacie, medici di famiglia e infermieri in una rete multidisciplinare votata alla continuità della presa in carico e al monitoraggio delle terapie. La speranza di tutti è che il Progetto – dal quale dovrebbero arrivare prove decisive sull’utilità delle farmacie nella governance del farmaco – possa beneficiare dei fondi stanziati dalla Legge di Bilancio per la sperimentazione della farmacia dei servizi, che nel triennio 2018-2020 coinvolgerà nove Regioni.

Perché questo accada, tuttavia, è necessario modificare la bozza di decreto attuativo predisposta il mese scorso dal ministero della Salute, che non contemplava la Toscana nel gruppo dei nove. Potrebbero farlo i governatori, dato che il testo deve ottenere il via libera della Conferenza Stato-Regioni (sembrava se ne sarebbe occupata la seduta in programma oggi, ma nell’ordine del giorno non c’è traccia del decreto), prima però c’è da risolvere un incastro politico: per fare posto alla Toscana va trovato qualcuno tra i nove che accetti di farsi da parte, impresa sulla carta non agevole dato che significherebbe rinunciare a un finanziamento di almeno due milioni di euro.

E ecco allora la mossa di Federfarma e Fofi, che sarebbero riuscite a ottenere dalla Commissione salute una sorta di audizione nella quale le due Federazioni illustreranno le caratteristiche salienti del Progetto Adere. E non solo: per accrescere le chance di successo, Fofi e Federfarma – d’intesa con gli altri partner – si preparerebbero a definire una griglia di requisiti che consentiranno ad altre Regioni di replicare la sperimentazione sul proprio territorio. Un allargamento, secondo alcune fonti, che dovrebbe accrescere l’interesse dei governatori perché il Progetto Adere parta già da quest’anno. Domani le due Federazioni dovrebbero mettere a punto contenuti e proposte da portare alle Regioni, poi toccherà agli assessori alla Salute decidere.