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Remunerazione, incontro al Ministero. Presenti anche Regioni e Mef

18 Luglio 2019

Approda al ministero della Salute la riforma della remunerazione di farmacie e distributori. Il tema, infatti, sarà al centro della riunione che il dicastero ha convocato per mercoledì 31 luglio e al quale sono state invitate le sigle della filiera e gli interlocutori istituzionali di rito: Federfarma, Fofi e Assofarm per le farmacie; Adf e Federfarma Servizi per i grossisti; Farmindustria, Assogenerici e Assobiotech per i produttori; ministero delle Finanze (e della Salute, ovviamente) per il Governo; Aifa e Sisac per la parte tecnica; assessorato alla Salute del Piemonte per le Regioni (ma con l’uscita di Saitta causa elezioni, a rappresentare i governatori potrebbe essere designato il Veneto).

L’incontro, chiesto con insistenza da Federfarma e Fofi, servirà al Ministero per condurre sul tema una ricognizione approfondita (com’è accaduto con il summit sulle carenze convocato all’inizio del mese) ed eventualmente aprire un tavolo di confronto con i partecipanti per arrivare a un’intesa. Questa almeno è la speranza dei sindacati delle farmacie e delle cooperative di Federfarma Servizi, che la settimana scorsa hanno ufficializzato l’incarico a Iqvia perché fornisca il supporto tecnico. «La convocazione di questo incontro è merito congiunto di Federfarma e Fofi» spiega a FPress il presidente di Federfarma nazionale, Marco Cossolo «l’obiettivo è quello di risolvere entro l’anno remunerazione e farmacia dei servizi. Iqvia? Il suo compito consisterà nel disegnare lo scenario economico di riferimento e poi elaborare un modello, che dovrà però seguire gli indirizzi politici del sindacato. A tal fine, cominciamo da domani quel confronto con le rappresentanze territoriali di Federfarma che avevamo promesso nell’assemblea nazionale del marzo scorso: finora, hanno chiesto di partecipare Lombardia, Puglia, Emilia Romagna, Piemonte, Toscana, Caserta, Verona e Napoli, più altre ancora». La convocazione del Ministero, dunque, rappresenta per Cossolo un segnale importante: «Nei primi sei mesi dell’anno la spesa farmaceutica convenzionata ha subito a livello nazionale un altro decremento» ammette «bisogna fare qualcosa, anche se non so ancora se dall’incontro del 31 luglio comincerà un percorso che porterà all’intesa cui miriamo».

Soddisfazione anche da Assofarm e Federfarma Servizi. «Siamo soddisfatti per la convocazione» commenta il presidente delle farmacie pubbliche, Venanzio Gizzi «era importante aprire un ragionamento strettamente collegato alla trattativa sulla nuova convenzione (domani l’incontro in Sisac che riapre la negoziazione dopo un anno di stasi), lavorare su due piani paralleli è indispensabile per costruire la farmacia del futuro». «Era interesse della filiera spingere perché sulla remunerazione si aprisse un confronto tra tutte le parti interessate» aggiunge il presidente di Federfarma Servizi, Antonello Mirone «l’obiettivo è quello di avviare un lavoro comune che abbia per obiettivo assicurare la sostenibilità di farmacie e imprese».