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Romagna, ferma la sperimentazione sulla dpc: dall’industria una ventina di ricorsi al Tar

15 Novembre 2022

Lavori fermi, in Romagna, attorno all’ipotesi di accordo tra Asl e farmacie del territorio sulla distribuzione in dpc di alcune classi di farmaci della convenzionata destinate ai cronici. Sulla delibera del 29 agosto con cui la Regione aveva dato il via libera al progetto romagnolo, infatti, sono piovuti ventidue ricorsi al Tar, tutti firmati da aziende produttrici del comparto farmaceutico.

Secondo quanto riferisce alla stampa locale il presidente di FederfarmaForlì-Cesena, Alberto Lattuneddu, i ricorrenti non solo avrebbero impugnato il provvedimento regionale, ma avrebbero anche diffidato le le farmacie dal sottoscrivere accordi con l’Asl Romagna, minacciando in caso contrario richieste di danni per i mancati guadagni.

L’Azienda sanitaria, a quanto trapela, avrebbe chiesto un parere alle autorità regionali ottenendo il nulla osta per proseguire sul percorso, le Federfarma romagnole tuttavia stanno valutando la situazione e in ogni caso il confronto con l’Asl sui contenuti dell’intesa non si è ancora concluso. « È un vero peccato» dichiara Lattuneddu «il progetto prevede una vera e propria presa in carico dei pazienti che, nella farmacia sotto casa, verrebbero seguiti per garantire il corretto utilizzo dei medicinali prescritti e il relativo monitoraggio, per favorire l’aderenza dei malati alle terapie mediche anche attraverso la partecipazione a specifici». Per i produttori, invece, la delibera nasconde soltanto obiettivi di mero risparmio economico.