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Meloni al Senato: puntare su prossimità coinvolgendo mmg e farmacie

27 Ottobre 2022

Occorre superare l’emergenza pandemica e portare la sanità verso i territori, valorizzando medici di medicina generale e farmacie. Lo ha detto la neopresidente del Consiglio, Giorgia Meloni, replicando ieri al Senato agli interventi delle opposizioni nel dibattito sulla fiducia al nuovo Governo. «La sfida» ha detto in particolare la leader di FdI «è superare l’emergenza e recuperare le prestazioni ordinarie, su cui abbiamo accumulato un grande gap». Per far ciò, occorre imparare dalla crisi pandemica «cosa non ha funzionato nel modo migliore, per correggerlo secondo alcune linee d’azione». Tra queste la prossimità: «Occorre riportare la sanità verso i territori, valorizzare il ruolo dei medici di medicina generale, coinvolgere il sistema delle farmacie nell’erogazione di alcune prestazioni perché sono uno dei primi presidi sul territorio».

Non solo, per il capo del Governo «c’è il tema dell’incentivo alla telemedicina, alle cure domiciliari, dei presidi territoriali nelle aree interne, sui cui tante battaglie abbiamo condotto in questi anni, alle quali oggi ovviamente va data continuità. Penso che per quello che riguarda la telemedicina gli ospedali debbano entrare a pieno titolo nell’era digitale. La digitalizzazione della sanità rende ovviamente più agevole e più accessibile lo scambio di informazioni e massimizza i benefici per gli utenti».

Indispensabile, poi, migliorare la comunicazione tra ospedale e territorio: «Ragioniamo su un unico software sanitario come il fascicolo sanitario elettronico. C’è anche, ovviamente, il tema della qualità, perché il diritto alla salute, come sappiamo, è riconosciuto nella Costituzione e non è accettabile il dilagare del turismo sanitario che abbiamo conosciuto in questi anni nella nostra Nazione e quindi c’è anche l’obiettivo di ridurre le disuguaglianze tra le Regioni nella erogazione delle prestazioni sanitarie e dei Livelli essenziali di assistenza».

Tra gli argomenti di discussione resta ben saldo anche l’accenno della presidente Meloni a una commissione d’inchiesta sulla gestione dell’emergenza covid, proposito di cui s’è dibattuto anche ieri a Palazzo Madama. E che ha raccolto il sostegno del neoministro della Salute Orazio Schillaci: «Qualcosa da capire in effetti c’è» ha detto ai giornalisti nei corridoi del Senato «soprattutto sulla fase di approvvigionamento durante la pandemia: mascherine e altro». Quanto alle priorità, il Ministro mette al primo posto le liste di attesa e gli squilibri del sistema. «In tutti gli indicatori internazionali appare chiaro che chi ha un reddito più alto mostra un’aspettativa di vita maggiore» spiega «cioè chi ha meno mezzi muore prima. E questo è inaccettabile».