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Tamponi, Racca: lo sforzo è grande ma le farmacie fronteggiano la situazione

20 Ottobre 2021

Per soddisfare la domanda di tamponi proveniente dai tre milioni circa di lavoratori che ancora non si sono vaccinati, Federfarma nazionale ha invitato ieri le farmacie che ancora non fanno antigenici a che già propongono il servizio. Novemila in tutto secondo gli ultimi aggiornamenti, meno della metà rispetto alle 19mila farmacie distribuite nel Paese. Quella del sindacato titolari, però, è una “campana” che non suona per la Lombardia, dove le farmacie impegnate nei test superano abbondantemente il 50% del totale, 1.582 su circa 2.600. In sostanza, ogni sei farmacie che fanno tamponi una è lombarda.

Esprime soddisfazione per questi numeri Annarosa Racca, presidente di Federfarma Lombardia: «Anche in questa occasione i farmacisti del territorio hanno risposto all’appello e si stanno prodigando per le proprie comunità» commenta a FPress «dimostrando ancora una volta che il Ssn e la collettività non possono fare a meno della rete delle farmacie».

L’impegno richiesto dalla normativa sul green pass obbligatorio, riconosce la presidente Racca, è cospicuo e sta obbligando molte farmacie a incrementare il personale, allungare gli orari di apertura, sopportare carichi di lavoro fuori dal normale. «Ho ben presente lo sforzo che stiamo facendo quotidianamente» ricorda «ma sono convinta che questo è un impegno al quale non possiamo sottrarci. Anzi, dobbiamo sostenerlo: ho letto negli ultimi giorni di ricerche che affermano sulla base di vari dati che da sole le farmacie non possono farcela, invece sono sicura che ci dimostreremo all’altezza anche in questa occasione.

La Cgia di Mestre, l’altro giorno, chiedeva l’intervento dell’Esercito e della Protezione civile…
Le farmacie stanno fronteggiando la situazione, mobilitiamo le risorse aggiuntive che servono, adeguiamo gli orari se è il caso, dobbiamo dimostrare che il Servizio sanitario non ha bisogno di Case della comunità o di ospedali che fanno home delivery della diretta, c’è la farmacia che presidia il territorio e garantisce tutta l’affidabilità di cui c’è bisogno.

Comprensibile la carica di ottimismo che si vuole infondere, però su Facebook sono diversi i farmacisti che mostrano crescente stanchezza per l’impegno richiesto dai tamponi…
Capisco, come ho detto so bene cosa vuol dire lavorare con questi volumi e cercare di soddisfare una richiesta così estesa. Ma se invito ad andare avanti non è per minimizzare fatiche o difficoltà. Durante la pandemia abbiamo già fatto vedere con la massima evidenza che la farmacia è l’unica risorsa delle cure territoriali che è rimasta vicina ai cittadini, non li ha mai abbandonati ed è stata un riferimento costante. Con la vaccinazione covid, i tamponi e – a seguire – la vaccinazione antinfluenzale lanciamo un messaggio in più: la farmacia è sempre presente non solo nella distribuzione del farmaco ma anche nei servizi, che sul territorio devono essere capillari e avere accessibilità estesa. E solo le farmacie possono garantire queste caratteristiche».