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Tracciabilità pagamenti, Farmacia Indipendente: Federfarma fuori tempo

16 Gennaio 2020

In ritardo quando dovrebbe essere solerte, troppo solerte quando invece sarebbe opportuno restare fermi. E’ una Federfarma che pare sempre fuori tempo quella bacchettata dall’ultimo comunicato stampa di Farmacia Indipendente, il gruppo d’opinione fondato da Alfonso Misasi e Alfredo Orlandi (foto), segretari dei sindacati regionali di Calabria e Abruzzo. Nel mirino, gli interventi messi in campo dalla Federazione nei primi giorni del nuovo anno dopo l’approvazione della Legge di Bilancio, in vigore nelle sue principali disposizioni dall’inizio del mese.

Nonostante misure di forte rilievo per le farmacie, è l’accusa, la Federazione è uscita con una circolare esplicativa soltanto lunedì scorso – 13 gennaio – lasciando per un paio di settimane gli associati senza indicazioni su norme cruciali come l’obbligo del pagamento tracciabile per la detraibilità dei servizi sanitari. «Eppure» osserva nel comunicato Farmacia Indipendente «la disposizione obbliga ad “aggiornare” i registratori perché sullo scontrino fiscale appaia il metodo di pagamento prescelto».

Sembra la replica di quanto accaduto l’estate scorsa con i registratori telematici, osserva Farmacia Indipendente, «ma se sbagliare è umano, perseverare – per una struttura che dovrebbe tutelare gli iscritti – è peggio che diabolico».

Non solo: se la Federazione aspetta il 13 gennaio per informare gli iscritti sulle novità relative alla Legge di Bilancio, già il 10 (cioè tre giorni prima) interviene nei confronti del ministero della Salute e del Mef per avere conferma che dalla tracciabilità dei pagamenti sono esclusi anche i medicinali veterinari. E così, anziché sostenere un’interpretazione della norma «che forse avrebbe contribuito a far tornare interamente in farmacia la dispensazione dei farmaci per animali», Federfarma si schiera per una lettura che esclude l’uso della moneta elettronica anche quando i medicinali «vengano consegnati dal veterinario nell’ambito della propria attività e qualora l’intervento professionale lo richieda».

Questa, è la domanda con cui si chiude il comunicato di Farmacia Indipendente, «sarebbe la Federazione unitaria dei titolari di farmacia? Vista l’elevata frequenza con cui molti dei nostri dirigenti si recano a Roma, con costi non indifferenti per gli iscritti, speravamo che avremmo avuto ben altro supporto nelle nostre quotidiane fatiche di farmacisti titolari».