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Vaccinazione over 80, in Lombardia farmacie essenziali

17 Febbraio 2021

Superati gli intasamenti di lunedì, procede da ieri a buon ritmo in tutta la Lombardia la registrazione degli over 80 che vogliono vaccinarsi contro covid: alle 14 erano quasi 258mila le prenotazioni raccolte dal portale della Regione (soltanto la disponibilità, gli appuntamenti verranno fissati a partire da domani dai centri vaccinali). In cifra tonda è un terzo della platea complessiva: 224mila si sono prenotati per conto proprio, 31.200 si sono rivolti alle farmacie e poco più di 2.800 ai medici di famiglia. Nella serata di ieri, invece, le prenotazioni hanno superato quota 300mila, 51mila delle quali in farmacia.

Ad Aria, la società regionale che ha raccolto l’eredità di Lombardia Informatica, i numeri dei farmacisti hanno suscitato ammirazione: in media significa una prenotazione al minuto, spesso riguardante una persona anziana che non poteva effettuare la registrazione online per proprio conto causa scarsa familiarità con lo strumento informatico e mancanza di parenti più giovani che potessero aiutarla. In altri termini, le farmacie sono state un’altra volta preziose per le persone più fragili. «Ieri in Regione è stato unanime l’apprezzamento per il prezioso lavoro delle farmacie» commenta la presidente di Federfarma Lombardia, Annarosa Racca «così come sono stati ammessi i problemi tecnici del giorno prima, legati all’enome numero di accessi. Continuiamo così per accelerare la vaccinazione dei nostri anziani».

Anche altrove le prenotazioni procedono a ritmo sostenuto dopo intoppi e colli di bottiglia iniziali. In Puglia, dove la raccolta delle disponibilità è partita l’11 febbraio e le vaccinazioni cominceranno il 22, sono più di 100mila gli assistiti registrati, nonostante un avvio tormentato da intoppi informatici (alla prenotazione in farmacia tramite Cup, il sistema chiedeva il numero di ricetta).

Anche in Emilia Romagna, dove le prenotazioni sono partite l’altro ieri tramite Cup, le farmacie hanno dovuto fare i conti con alcuni disagi: prima un ritardo nell’invio dalle Asl dei codici di accesso, poi un grosso collo di bottiglia nella mattinata risolto nel giro di un’ora. A ieri, riporta un comunicato della Regione, le prenotazioni erano più di 74mila, il 40% degli aventi diritto.

In Liguria, dove intasamenti e blocchi informatici sono stati prevenuti scaglionando le prenotazioni degli over 80 per sottofasce d’età, ammontano a più di 30mila le prenotazioni effettuate ieri dagli over 90. Oggi tocca agli ultra85enni e domani agli 80enni, che potranno rivolgersi anche alle farmacie del territorio. «Stiamo terminando la fase 1 dedicata a operatori sanitari e ospiti rsa» ha dichiarato il governatore della Liguria, Giovanni Toti «sono oltre 89mila le dosi somministrate finora in totale su oltre 114mila dosi consegnate».

Ha scelto invece una strada del tutto diversa la Toscana, che ha iniziato da ieri la vaccinazione degli over 80: niente prenotazioni via internet o call center, gli aventi diritto sono contattati dal medico di famiglia che, accertata la disponibilità, comunica giorno e il luogo della vaccinazione. Alle 17.30 di ieri, recita un comunicato della Regione, sono 209.402 le somministrazioni effettuate in Toscana: 183.430 con Pfizer-BioNTech, 7.077 con Moderna e 18.895 con AstraZeneca.

Su tempistiche e vaccinazioni, però, continua a incombere l’incognita delle forniture. Ieri Moderna ha annunciato alla Commissione europea nuovi ritardi nelle consegne di febbraio, che «saranno recuperati a marzo». L’Ue aveva stipulato con Moderna un contratto per la fornitura di 160 milioni di dosi. E, secondo alcune fonti di Bruxelles citate da Reuters, in questi giorni starebbe negoziando l’acquisto di ulteriori 150 milioni di dosi. E’ forse anche per questi motivi che, sempre ieri, il presidente dell’Aifa Giorgio Palù ha annunciato il riesame della raccomandazione con cui la Cts aveva limitato alla fascia 18-55 anni l’impiego del vaccino AstraZeneca.