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Assogenerici: contro gli sfondamenti urge compensazione tra i tetti

8 Ottobre 2019

Va riaperto al più presto il confronto sulla nuova governance del farmaco lasciato inconcluso dal precedente governo. Lo ha chiesto Enrique Häusermann, presidente Assogenerici, intervenendo sabato a Farmacistapiù, il congresso della Fondazione Cannavò. «In vista del varo della Manovra per il 2020» ha ricordato «è quanto mai urgente riprendere e affrontare in modo conclusivo tutti i temi della governance rimasti in sospeso con il precedente Governo». Il momento giusto per farlo è proprio questo, ha continuato Häusermann: a luglio Regioni e industrie hanno concluso la faticosa partita del payback per il ripiano della spesa farmaceutica 2013-2017 (nei giorni scorsi è stata esaminata in Conferenza Stato-Regioni la proposta di riparto dei 2,4 miliardi versati dalle imprese), ora va affrontato il payback 2018 e avviata la transizione al nuovo meccanismo, introdotto dalla legge di bilancio 2019.

I temi della governance da riprendere con urgenza, ha continuato Häusermann, «vanno dall’annoso problema dello sfondamento del tetto della spesa farmaceutica per gli acquisiti diretti – che speriamo di vedere finalmente risolta con una la compensazione trasversale tetti–fondi, mantenendo ogni avanzo nel capitolo della farmaceutica – alla revisione del Prontuario farmaceutico, che vorremmo vedere abbinata a una revisione del Pht che riporti nel normale sistema di distribuzione della farmacia sia i farmaci fuori brevetto sia una parte importante dei medicinali di più recente registrazione».

L’augurio, ha concluso il presidente di Assogenerici, «è che la parte pubblica sia disponibile a riaprire il confronto, anche il comparto della farmaceutica chiede di “essere stupito” con misure che una volta tanto non consideri la spesa per i farmaci come un serbatoio da trattare con misure emergenziali, in un’ottica economicistica e di corto respiro. Per questo ci auguriamo in primo luogo di veder inserita nella Legge di Bilancio una norma semplice, trasparente ed eticamente inattaccabile che sollecitiamo inutilmente da anni: l’obbligo di reinvestire nella farmaceutica tutti i risparmi derivanti da equivalenti e biosimilari».