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Doc Generici celebra 25 anni di vita. Zagaria (ceo): equivalenti via dalla diretta

25 Maggio 2021

Sono passati 25 anni dall’entrata in vigore della prima legge italiana sui farmaci generici e oggi gli equivalenti assicurano al Paese un risparmio sulla spesa farmaceutica compreso tra i 5 e i 7 miliardi di euro, con benefici non indifferenti per il finanziamento dell’assistenza e dell’innovazione. Ma sono anche 25 anni dalla nascita di Doc Generici, fondata nel ’96 da Chiesi Farmaceutici, Zambon e Apotex per operare nell’emergente mercato del farmaco generico. Interamente italiana, l’azienda ha oggi in Europa oltre il 90% della sua produzione e di questa il 70% in Italia. E la quota di mercato che detiene oggi nel nostro Paese è seconda soltanto a Teva, grazie anche alla crescita (+1%) messa a segno nel 2020, nonostante la pandemia e l’emergenza sanitaria.

«Da sempre» spiega a FPress Riccardo Zagaria, ceo di Doc Generici «abbiamo il nostro punto forte nella velocità dell’azione, che ci ha consentito di essere vicini ai farmacisti nella crisi pandemica e sostenerli nell’assistenza alle loro comunità. Esemplifica questa rapidità il fatto che la nostra azienda è quella che ha avuto meno rotture di stock durante la pandemia. E’ stato possibile perché ci siamo mossi per tempo, in particolare per assicurare la disponibilità di tutte le referenze rivolte alla cronicità».

«In 25 anni la percezione del farmaco generico è cambiata profondamente» aggiunge Gualtiero Pasquarelli, presidente di Doc Generici «non solo nel medico prescrittore e nel farmacista, ma anche nelle istituzioni, che non mettono più in dubbio la qualità del farmaco generico. Ma, soprattutto, è cambiato l’approccio del paziente, che non guarda più con sospetto al generico, associando il costo alla qualità del prodotto».

Per festeggiare il suo 25° compleanno, l’azienda ha realizzato un video che è anche un ringraziamento al ruolo e all’impegno delle farmacie per la collettività. «Il farmacista è un convinto sostenitore del generico» riprende Zagaria «e conosce perfettamente il contributo che questi farmaci hanno dato alla sostenibilità del Ssn. Siamo convinti che da qui in avanti dovremo lavorare fianco a fianco in modo ancora più stretto, soprattutto per riuscire a riportare nella convenzionata tutti i generici: bisogna far passare il principio che quando un farmaco scade di brevetto non ha più senso che rimanga nella diretta».