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Governance farmaceutica, anche Assogenerici replica alle accuse di Grillo e Li Bassi

14 Marzo 2019

Dopo Farmindustria, arriva anche da Assogenerici una piccata risposta alle accuse di scarsa trasparenza formulate l’altro ieri dal ministro della Salute, Giulia Grillo, e dal direttore generale dell’Aifa, Luca Li Bassi, a carico dell’industria farmaceutica. «Apparteniamo a questo comparto» scrive in una nota diffusa ieri il presidente dei genericisti, Enrique Hausermann «e non possiamo che respingere i rilievi rivolti all’intero settore dal direttore dell’Agenzia del farmaco, con la quale le nostre aziende si trovano a dialogare e operare quotidianamente».

Appena quindici giorni fa, ricorda Hausermann, si era aperto al Ministero un primo confronto sulla nuova governance farmaceutica, presenti tutte le associazioni del comparto, e in quell’occasione la parte pubblica aveva utilizzato toni e modi di tutt’altra risma. «Cosa è successo da quell’incontro» si chiede il presidente di Assogenerici «tutte le posizioni sono legittime ma il linguaggio usato ieri (dal dg Li Bassi, ndr) è inaccettabile».

Critiche anche alle parole usate dal ministro Grillo: «Dalle dichiarazioni» osserva Hausermann «traspare con tutta evidenza l’intenzione di varare entro fine marzo il decreto con le nuove linee guida per la negoziazione dei prezzi. Nel confronto avviato all’inizio del mese, invece, avevamo presentato un documento contenente proposte concrete per velocizzare il lavoro dell’Agenzia, oggi bloccata sulle più semplici procedure autorizzative e negoziali. Speravamo di poterci confrontare sul merito, perché governance farmaceutica significa garantire la sostenibilità della spesa grazie a un’industria competitiva che sia messa nelle condizioni di programmare e continuare a fornire i farmaci essenziali per i pazienti grazie ad un quadro certo ed equo. Serve una soluzione logica che contemperi i problemi dell’industria nel contesto della tenuta del Ssn. Vogliamo proseguire il confronto sul merito delle soluzioni proposte: chissà se la parte pubblica ci sarà».