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Green pass, c’è il dpcm. Le cose da sapere e quelle che ancora non si sanno

18 Giugno 2021

E’ una scena che dall’inizio della pandemia si ripete spesso: la stampa annuncia l’arrivo di un decreto o di una delibera che chiama in causa i farmacisti (tamponi, vaccini, prenotazioni, certificazioni) e in poche ore le farmacie sono prese d’assalto da gente che chiede e vuole capire. E’ successo ieri anche con il cosiddetto Green Pass, la “carta verde” che garantirà a chi è vaccinato (ciclo completo) di viaggiare all’estero, partecipare a eventi e convegni, visitare gli anziani nelle Rsa eccetera: il tempo che i giornali pubblicassero la notizia della pubblicazione del dpcm che detta le modalità operative e nelle farmacie sono cominciate le “interrogazioni”. Anche perché, come ha riportato all’unisono la stampa, il decreto stabilisce che il Green Pass potrà essere ottenuto attraverso diversi canali digitali, oppure – per i meno smaliziati con la tecnologia – andrà richiesto al proprio medico di famiglia o alla farmacia di fiducia, tramite tessera sanitaria. Meglio allora fare un po’ di chiarezza su questo decreto in modo che i farmacisti possano a loro volta fornire le corrette informazioni a chi le chiede:

  1. Tempistica
    La piattaforma che raccoglie e rilascia i Green Pass risponde all’indirizzo web dgc.gov.it. Tecnicamente il sito è operativo da ieri (17 giugno) ma attenzione, le certificazioni relative alle vaccinazioni, alle guarigioni (per chi è stato contagiato da covid) e ai tamponi con esito negativo aventi data precedente a ieri saranno inserite sulla piattaforma entro il prossimo 28 giugno. E gli interessati – spiega il ministero della Salute – riceveranno una notifica via e-mail o sms con l’avviso che la certificazione è disponibile (più un codice per scaricarla su pc, tablet o smartphone). Dunque, inutile precipitarsi in farmacia già da subito.
  2. Validità
    Sconsiglia inutili ansie anche il fatto che da ieri il Green Pass può essere utilizzato soltanto per partecipare a banchetti di nozze e unioni civili, a rinfreschi per battesimi e comunioni, oppure per assistere a eventi sportivi, fiere, convegni e congressi. Sarà utile per viaggi e vacanze all’estero, invece, soltanto dal 1 luglio, quando scatterà l’interoperabilità con le certificazioni digitali degli altri Paesi dell’Ue.
  3. Modalità per la certificazione
    La stessa procedura scatterà anche per chi si vaccinerà, effettuerà un tampone (con esito negativo) o si rimetterà dal covid da qui in avanti: un’e-mail o sms avvertirà che la certificazione è disponibile sulla piattaforma dgc.gov.it e fornirà il codice per scaricarla; a questo punto, se l’interessato è “digital” a sufficienza, effettuerà il download per conto proprio. In alternativa, potrà rivolgersi al suo medico o alla sua farmacia, che scaricheranno il Green Pass tramite Fascicolo sanitario elettronico con il codice fiscale e la Tessera sanitaria del paziente. Potrà fare lo stesso anche l’assistito, che oltre al Fse avrà la possibilità di scaricare il certificato verde anche dall’app Immuni e, prossimamente, dall’app IO.
  4. Codice Qr
    La certificazione, come detto, può essere salvata su dispositivo digitale oppure stampata e comprende un Qr Code che conserva i dati della vaccinazione, del tampone o della guarigione. Il personale addetto alla vigilanza (negli aeroporti ma non solo) sarà fornito di scanner che leggono il codice Qr e danno luce verde se tutto è in regola, senza fornire nessun’altra informazione sulla persona e sul suo stato di salute.
  5. La remunerazione alle farmacie
    Il dpcm non accenna minimamente a compensi per le farmacie che scaricano e stampano (o inviano) il certificato verde. Già da ieri molti farmacisti titolari si stanno chiedendo se è legittimo rivendicare una remunerazione per tale attività. In Germania ne sono convinti, tanto che il Governo ha pattuito con le “apotheke” un compenso di 18 euro a certificato (18 più sei se riguardano prima e seconda dose). Ora il ministero della Salute, Jens Spahn, vorrebbe ridurre la cifra a un terzo (il primo accordo era stato raggiunto alle vigilia delle elezioni regionali in Sassonia-Anhalt).