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Revisione dei tetti, Sileri (Salute) appoggia le richieste degli industriali

7 Novembre 2019

L’incremento di due miliardi del Fondo sanitario nazionale per il 2020 è una buona notizia anche per l’industria farmaceutica, che però si aspetta dalla Legge di Bilancio qualche altro intervento decisivo per il settore, magari su payback e tetti di spesa. E’ l’indicazione che arriva dall’VIII Healthcare summit, la convention sull’attualità sanitaria organizzata dal Sole 24 Ore in collaborazione con Farmindustria e Confindustria Dispositivi Medici. La spesa per gli acquisti diretti, è stato ricordato nel corso dei lavori, sfonderà quest’anno il proprio tetto di oltre due miliardi di euro, la spesa farmaceutica convenzionata invece genererà un avanzo di oltre 800 milioni. «E’ ora» ha detto nel suo intervento il presidente di Farmindustria, Massimo Scaccabarozzi «che i due tetti siano rimodulati, in modo che le risorse siano utilizzate lì dove servono».

Collegata al tema dei tetti la questione payback, uno strumento di governance della spesa che le industrie vorrebbero fosse definitivamente superato. «Il 2018 sia l’ultimo anno in cui si è fatto ricorso a tale meccanismo» ha detto il presidente di Assogenerici, Enrique Hausermann «occorre provvedere a un ribilanciamento dei tetti e reinvestire nella farmaceutica tutti i risparmi derivanti dall’utilizzo di equivalenti e biosimilari».

Disponibile a una rimodulazione dei tetti il viceministro della Salute, Pierpaolo Sileri: «Va fatta e su questo le industrie possono stare tranquille» ha detto nel suo intervento al summit «ma l’operazione va inquadrata nell’ambito di un più generale efficientamento della spesa sanitaria». Per le farmacie non è una buona notizia: la proposta degli industriali, infatti, va nella direzione esattamente inversa rispetto alla proposta di riforma della remunerazione portata avanti da Federfarma e Assofarm. E l’appoggio di Sileri alle richieste di Farmindustria e Assogenerici non invita all’ottimismo.