Sono il 90% le donne che presentano almeno un fattore di rischio cardiovascolare e più di quattro su dieci mostrano anomalie all’elettrocardiogramma. È il quadro che emerge dalla seconda edizione della campagna «Cuore in farmacia», promossa da Cittadinanzattiva in collaborazione con Federfarma tra il 9 giugno e l’11 luglio scorsi, i cui risultati finali sono stati diffusi ieri dalle due associazioni. L’iniziativa, dedicata alla prevenzione in ottica di medicina di genere, ha coinvolto 2.328 donne di età compresa tra i 40 e i 60 anni in 234 farmacie associate a Federfarma di sei regioni – Piemonte, Veneto, Emilia Romagna, Lazio, Campania e Puglia – dove è stato offerto un percorso gratuito con misurazione della pressione, analisi del profilo lipidico, questionario su 30 parametri e referto ECG in tempo reale tramite telemedicina.
Dai dati raccolti emerge un quadro che, se da un lato evidenzia ampi margini di miglioramento, dall’altro conferma l’importanza della prevenzione territoriale. Il 37,4% delle donne sottoposte a elettrocardiogramma ha mostrato alterazioni, in particolare del ritmo (50%) e della conduzione intraventricolare (41,2%). Tra le 804 con anomalie ecg, quasi una su quattro (23,6%) è in sovrappeso e il 13,2% obesa. L’analisi del profilo lipidico restituisce invece un’immagine più equilibrata: valori protettivi di HDL nell’86,9% dei casi e trigliceridi nella norma nel 76,1%. Meno confortanti i dati relativi al colesterolo LDL, con solo il 44,7% delle donne che registra valori inferiori a 100 mg/dl.
Rilevanti anche gli indicatori comportamentali e anamnestici: oltre la metà delle partecipanti (57,2%) conduce una vita sedentaria, il 31,8% è fumatore e il 28,2% riferisce una pregressa diagnosi di ipercolesterolemia. Particolarmente significativo il dato relativo alle donne in terapia antipertensiva: quasi tre su dieci (29,3%) mostrano ancora valori pressori elevati, segnale di possibili problemi di aderenza terapeutica o di efficacia dei trattamenti.
«La campagna – osserva Francesca Moccia, vice segretaria generale di Cittadinanzattiva – conferma che una parte significativa della popolazione femminile convive con fattori di rischio multipli, infatti oltre un quarto delle partecipanti presenta tre o più criticità concomitanti. Allo stesso tempo, i dati positivi rilevati mostrano come la prevenzione funzioni se sostenuta da informazione, screening accessibili e monitoraggio costante. “Cuore in farmacia” ha inoltre il pregio di mettere in evidenza il ruolo delle farmacie di comunità come presidi di prossimità capaci di intercettare bisogni sommersi e favorire percorsi di prevenzione di genere».
Sulla stessa linea il commento di Marco Cossolo, presidente di Federfarma: «Questa campagna consolida la collaborazione tra la rete delle farmacie e Cittadinanzattiva, valorizzando il ruolo della farmacia dei servizi nella prevenzione sul territorio. La farmacia è il presidio sanitario più vicino al cittadino, soprattutto nei piccoli centri. Grazie alla telemedicina e alla sinergia con medici e rappresentanze civiche, la prevenzione è davvero a portata di tutti. Inoltre, l’iniziativa adotta l’approccio della medicina di genere, promuovendo la prevenzione a favore delle donne, che spesso trascurano la propria salute per quella della famiglia».
Il report pubblicato ieri formula infine una serie di proposte rivolte alle istituzioni, alla rete delle farmacie e ai cittadini. Si chiede di rafforzare le iniziative di prevenzione cardiovascolare, promuovere campagne di sensibilizzazione e favorire una maggiore collaborazione multiprofessionale, a partire dalla piena operatività del Fascicolo Sanitario Elettronico. Alle farmacie si raccomanda di estendere i servizi di telemedicina, in particolare nelle aree interne, mentre alle organizzazioni civiche si affida il compito di diffondere una maggiore consapevolezza tra le donne sull’importanza degli screening e dell’aderenza terapeutica.