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Iodioprofilassi, le Regioni al Governo: spieghi filiera distributiva

12 Marzo 2022

Riguardo alla iodioprofilassi, occorre che il Governo «dettagli la procedura di distribuzione dello iodio stabile in un documento attuativo integrativo che ne specifichi tempistiche, modalità, soggetti coinvolti, ruoli e responsabilità, anche con particolare riferimento alla classificazione dello iodio stabile al fine di consentire una distribuzione più agevole». E’ quanto recita il parere con cui la Conferenza delle Regioni ha dato ieri luce verde il Piano nazionale per la gestione delle emergenze radiologiche e nucleari che il Governo aveva trasmesso nei giorni scorsi per il parere di rito.

Il documento, come si ricorderà, fornisce indicazioni sulla distribuzione di iodio stabile alla popolazione per prevenire danni da radiazioni alla tiroide. La iodioprofilassi, in particolare, «scatta nel caso di incidente a una centrale nucleare posta entro 200 km dai confini nazionali», va indirizzata ai 0-17enni, 18-40enni e alle donne in stato di gravidanza e allattamento e il «periodo ottimale» per la somministrazione va da meno di 24 ore prima dell’esposizione sino a due ore dopo.

Il Piano inoltre detta le procedure per la distribuzione delle compresse di iodio stabile: su indicazione dell’Ispettorato nazionale per la sicurezza nucleare (Isin), il ministero della Salute attinge dalla Snaf (Scorta strategica nazionale antidoti e farmaci) i quantitativi di iodio stabile necessari per rispondere all’emergenza. Attraverso la Protezione civile, le Regioni trasmettono ai Comuni l’attivazione del piano per la iodioprofilassi e allertano le strutture del servizio sanitario regionale; la distribuzione è assicurata in base a procedure definite dal ministero della Salute e a disposizioni impartite dalle Regioni e Province autonome.

Il documento non scende nei dettagli e, soprattutto, non specifica a chi compete materialmente la distribuzione delle compresse agli abitanti (le farmacie del territorio non vengono citate). DI qui la richiesta delle Regioni di avere al riguardo indicazioni più specifiche.