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Dopo un anno medici di famiglia già pronti a trattare per la nuova Convenzione

1 Febbraio 2023

Mentre le farmacie ancora attendono il rinnovo della loro convezione, ferma ormai da lungo tempo alla richiesta di Federfarma e Assofarm di un nuovo atto d’indirizzo, i medici di famiglia si preparano ad aprire le trattative per aggiornare al triennio 2019-2021 il loro contratto nazionale, con i relativi adeguamenti economici (gli aumenti sfiorano il 3,8%). Propedeutico all’avvio del negoziato l’atto d’indirizzo licenziato dal Comitato di settore delle Regioni, dopo che nei giorni scorsi i generalisti avevano minacciato lo sciopero.

Il documento, pubblicato ieri da Quotidiano Sanità, presenta poche novità di rilievo, perché la Convenzione 2016-2018 – firmata un anno fa – aveva provveduto a recepire la riorganizzazione delle cure primarie in Aft e Uccp. L’atto d’indirizzo, così, raccomanda che nella nuova convenzione le aggregazioni della mg, «operanti fisicamente o meno nelle Case di Comunità», siano chiamate a garantire «la presa in carico del paziente cronico e dei pazienti a rischio di cronicità, nel primo caso per garantirne le più adeguate cure tese a scongiurare casi di riacutizzazione e di ricorso all’assistenza ospedaliera, nel secondo caso miranti ad evitare che le patologie possano evolvere verso la cronicità».

L’Uccp, in particolare, dovrà «erogare, tramite il team multidisciplinare, prestazioni specialistiche e/o diagnostiche che vengono programmate e organizzate dall’Azienda», mentre l’Aft «si assume il compito di identificare ed arruolare i pazienti cronici tra gli assistiti in carico ai medici o pediatri che vi operano, attivando nei loro confronti forme di assistenza proattiva con contatto programmato dell’assistito, sulla base delle indicazioni dell’Azienda, con azione di monitoraggio e controllo dell’adesione alle prescrizioni farmacologiche e terapeutiche».

«Tutti i medici del ruolo unico di assistenza primaria e i pediatri appartenenti all’Aft» continua la piattaforma delle Regioni «garantiscono l’assistenza a tutti gli assistiti dalle 8 alle 20, sette giorni su sette, con alternanza articolata dell’apertura degli studi o con la presenza nella sede di riferimento dell’Aft. Dalle 20 alle 24, l’Azienda garantisce l’assistenza a tutti i cittadini con i medici del ruolo unico di assistenza primaria ad attività oraria, presso la sede della Casa di Comunità o altra sede». Per lo svolgimento delle attività orarie all’interno delle Case di Comunità, i medici di medicina generale beneficeranno anche delle risorse stanziate allo scopo dalla Manovra per il 2022.