dalle regioni

Green Pass, E. R. velocizza rilascio in farmacia. E Federfarma: no compensi

1 Luglio 2021

Da oggi le farmacie dell’Emilia-Romagna sono in grado di scaricare e stampare in pochi minuti il Green Pass, la certificazione verde che attesta la negatività al covid del possessore (per tampone, vaccino o guarigione dalla malattia). A consentirlo gli aggiornamenti ai gestionali messi a punto e installati nei giorni scorsi dalle software house, grazie ai quali i farmacisti possono ora accedere più velocemente alle certificazioni degli assistiti.

«Finora» spiega il presidente di Federfarma Emilia-Romagna, Achille Gallina Toschi «le farmacie che non se la sentivano di rifiutare un aiuto ai propri assistiti dovevano scaricare la certificazione con la tessera sanitaria dell’interessato e il suo codice fiscale, un’operazione però che prendeva parecchi minuti e finiva per generare code o costringeva i titolari a dedicare un addetto a questa attività. Ora, grazie alle modifiche, possiamo accedere rapidamente al sistema e soddisfare le richieste».

Le lungaggini, invece, permangono nelle farmacie di quelle Regioni dove non sono previsti a breve interventi dello stesso genere: come scriveva Federfarma nazionale in una circolare di un paio di settimane fa, il farmacista che vuole aiutare i suoi assistiti a recuperare il Green Pass deve accedere al Sistema Ts – Area operatori con le proprie credenziali e quindi inserire il codice fiscale dell’assistito e le ultime otto cifre della tessera sanitaria (più la data di scadenza). Anche se, avvertiva ancora, «allo stato attuale il servizio di rilascio della green card non è effettuabile da parte delle farmacie».

Chiarimenti dalla Federazione anche a proposito della questione compensi: a fronte delle interrogazioni pervenute da parecchi associati, il sindacato nazionale ha escluso la possibilità di ottenere rimborsi a beneficio dei farmacisti per download e stampa delle certificazioni. Il dpcm, ricorda il sindacato, parla chiaramente di attività senza oneri aggiuntivi per le casse pubbliche, e comunque già nell’accordo quadro sulle vaccinazioni in farmacia del 29 marzo era stata prevista una remunerazione aggiuntiva – da quantificare nelle intese regionali – per le incombenze amministrative.