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Non trova sempre un Eldorado la comunale che apre in un outlet

30 Agosto 2022

I comuni italiani sono avvertiti: aprire una farmacia pubblica in un centro commerciale attraversato stabilmente da torme di visitatori non sempre è un affare. Basti vedere il caso di Valmontone, cittadina della provincia romana che conta 15mila abitanti circa e un outlet da oltre 45mila mq. Ad aprile il Municipio ha aperto all’interno dello shopping village una nuova farmacia comunale, che raccoglie l’eredità di quella venduta tempo addietro e somma circa 240 mq di superficie.

L’obiettivo dell’operazione, ammesso dalla stessa giunta, era quello di sfruttare il traffico dell’outlet per assicurare alla farmacia e quindi alle casse pubbliche entrate consistenti, ma i primi mesi di gestione sono stati così deludenti che ora il comune corre il rischio opposto: indebitarsi per coprire le perdite che la comunale sta registrando in questi primissimi mesi di gestione.

Una relazione stilata dai vertici dell’Azienda municipalizzata di Valmontone – di cui riferisce un articolo del quotidiano La Nuova Tribuna – elenca le cause della falsa partenza: ritardi nella definizione di ruoli e competenze, burocrazia, difficoltà nel reperimento del personale, ubicazione dei locali in un’ala dell’outlet che ancora dev’essere completata e quindi risulta poco attrattiva. Come ha detto un consigliere comunale, «la nuova farmacia doveva risolvere i problemi di tutti, invece è diventata un problema».

Per correre ai ripari, il comune ha già negoziato con la proprietà del centro commerciale un cospicuo sconto sul canone di affitto dei locali. E ora sta valutando se affidare in gestione la farmacia a un privato: «Come ogni nuova attività imprenditoriale» dichiarano a La Nuova Tribuna il sindaco Alberto Latini e l’assessore Giulio Pizzuti «anche la farmacia comunale ha bisogno di tempo per crescere. Il trend, in questa prima fase, è comunque positivo ed entro i consueti 12/18 mesi, raggiungerà gli obiettivi che si era prefissata. In quanto ente pubblico legato alle rigidità dei bilanci, abbiamo difficoltà a gestire fluttuazioni che nel privato sono normali e, per garantire stabilità ai conti, abbiamo deciso di dare in gestione la farmacia attraverso bando pubblico».