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Puglia: somministrazione medicinali nelle scuole, protocollo senza farmacisti

30 Ottobre 2018

Farmacie e farmacisti assenti nel Protocollo per la somministrazione dei farmaci in orario scolastico presentato ieri a Bari dal presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano (che riveste anche la carica di assessore alla Salute), e dal direttore del dipartimento Politiche della Salute, Giancarlo Ruscitti. Scaturito dal recepimento delle Linee guida emanate nel 2005 dai ministeri di Istruzione e Salute, il Protocollo riguarda esclusivamente la somministrazione in ambito scolastico di farmaci per i quali non è richiesta un’abilitazione specialistica oppure non sono soggetti alla «discrezionalità tecnica del personale scolastico». In particolare, l’obiettivo dell’intesa è quello di agevolare la collaborazione tra scuole e Servizio sanitario regionale, a beneficio degli alunni che sono in cura farmacologica e delle loro famiglie.

In particolare, il Protocollo affida ai dirigenti scolastici l’organizzazione del servizio: selezionare il personale resosi disponibile alla somministrazione dei medicinali, individuare e rendere disponibili nell’edificio scolastico locali idonei alla conservazione e dispensazione dei farmaci, contattare i genitori/tutori per l’acquisizione delle deleghe formali, interfacciarsi con i direttori dei distretti sociosanitari territorialmente competenti per l’organizzazione della formazione al personale scolastico e la gestione delle eventuali criticità.

Al personale scolastico (docente o Ata) che si è reso disponibile alla somministrazione delle terapie farmacologiche in ambito scolastico, invece, spetterà fare da raccordo tra i genitori/tutori e il dirigente scolastico, mentre i direttori di distretto organizzeranno, d’intesa con le scuole, la formazione del personale e la gestione delle eventuali criticità. Infine, medici di famiglia e pediatri di libera scelta verranno coinvolti perché individuino la terapia farmacologica somministrabile in orario scolastico, con relative modalità di assunzione e conservazione dei farmaci, mentre al 118 spetterà la gestione delle eventuali emergenze. Mancano come detto i farmacisti, che invece potrebbero fornire un contributo professionalmente significativo all’organizzazione del servizio nelle scuole. Magari c’è ancora tempo per rimediare.