Nelle farmacie il 70% del transato quotidiano è in moneta elettronica, il contante è presente ormai in quantità minimale e quindi gli esercizi farmaceutici non sono più – come si diceva una volta – il “bancomat” della criminalità. Lo ricorda la presidente di Federfarma Verona, Elena Vecchioni, in una nota diffusa dal sindacato provinciale dopo la recente serie di furti – quattro negli ultimi giorni – perpetrata ai danni delle farmacie della provincia.
I malviventi, è in sintesi il ragionamento della presiedente dei titolari scaligeri, raccolgono poco dalle loro effrazioni, anche perché «l’avvento delle moderne casse automatiche riduce ulteriormente la quota di contante presente nelle farmacie». Alle quali, così, dopo ogni furto rimangono i danni, alle vetrate o alle telecamere. Resta così perturbato «l’indispensabile servizio sanitario diurno e notturno, rivolto alla popolazione e soprattutto ai cittadini sofferenti o disagiati».
Il Comando provinciale dell’Arma, conclude la nota di Federfarma, sta coordinando le indagini sui furti e «pone l’accento sull’importanza del collegamento gratuito h24 alla Centrale Operativa dei Carabinieri, già attivato da molte farmacie, affinché l’intervento dei militari possa essere sempre più tempestivo».