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Uk, corsia accelerata per i farmacisti che vogliono diventare medici

13 Febbraio 2020

Ora che la Brexit ha liberato il Regno Unito dai vincoli delle direttive Ue, il governo ha cominciato a valutare la possibilità di un intervento legislativo che consenta ai farmacisti di riqualificarsi come medici con un percorso formativo accelerato. Cioè senza passare dalle 5.500 ore di formazione in cinque anni richieste dalla normativa comunitaria. A riferire la notizia un articolo pubblicato ieri dal Pharmaceutical Journal, la rivista della Royal pharmaceutical society: i nuovi corsi di riqualificazione, spiega il servizio, «potrebbero tenere conto delle specializzazioni, della formazione e dell’esperienza già maturate, rendendo più facile e per farmacisti e fisioterapisti acquisire l’abilitazione alla professione medica». In tal modo, il Servizio sanitario britannico riuscirebbe a reclutare entro il 2025 circa 6mila medici di famiglia.

Il progetto, confermato nei giorni scorsi da alcune dichiarazioni del Dipartimento della sanità e dell’assistenza sociale, ha però suscitato la contrarietà della Royal pharmaceutical society. «Incoraggiare i farmacisti a riqualificarsi come medici» è la tesi «renderebbe molto più difficile il reclutamento di laureati in farmacia nei Primary care network, ossia le reti degli ambulatori di medicina generale (dove i farmacisti ospedalieri operano a supporto di pazienti e terapie)».

Anche i medici non mostrano particolare entusiasmo per i piani del governo: Chaand Nagpaul, presidente della British medical association, ha affermato che il percorso formativo dal quale escono i nuovi medici «crea professionisti sicuri di sé e capaci, perché devono spesso assumere decisioni complesse in situazioni di forte pressione». Non si possono quindi ottenere gli stessi risultati con corsi di riqualificazione abbreviati, a meno di non mettere in conto una significativa perdita nella qualità dell’assistenza ai pazienti.

Dal canto suo Matt Hancock, segretario per l’assistenza sanitaria e sociale, ha ribadito l’orientamento del governo: «Ora che siamo svincolati dalle normative Ue, possiamo concentrarci su una proposta formativa che garantisca ai nostri professionisti della sanità la formazione che meglio si adatta alle competenze e all’esperienza già acquisita, senza mai scendere a compromessi sui nostri elevati standard di assistenza o sulla sicurezza del paziente. I programmi cui stiamo lavorando ci permetteranno di riqualificare e riportare in prima linea gli operatori sanitari più velocemente».

La direttiva 2005/36/Ce stabilisce che la formazione medica di base deve comprendere almeno cinque anni di studio e 5.500 ore di formazione teorica e pratica, di livello universitario. La formazione in farmacia, invece, deve includere «quattro anni di formazione teorica e pratica a tempo pieno» seguita da un «tirocinio di sei mesi» in una farmacia o in un ospedale.