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Hausermann: mancanti, valutare interventi adottati in Germania

13 Gennaio 2023

La decisione delle casse-malattia tedesche di sospendere per tre mesi le gare di acquisto al prezzo minimo su 180 farmaci rimborsati soggetti a indisponibilità e le misure aggiuntive cui sta lavorando il ministero federale della Salute sono interessanti e meritano di essere valutati anche in Italia. Ne è convinto il presidente di Egualia, Enrique Haϋsermann, che a FPress dice la sua sulla “manovra” con cui governo e sistema sanitario tedesco pensano di contrastare le indisponibilità locali.

Presidente, voi da tempo criticate le gare al prezzo più basso che le Regioni praticano sui farmaci degli acquisti diretti. In Germania, dove le casse-malattia seguono procedure più o meno simili, sono in cantiere interventi diretti a correggere le storture che questo sistema di governance sembra generare riguardo alla disponibilità dei farmaci, generici in particolare. Vale la pena prendere esempio?
Le misure di cui si parla in Germania sono ancora allo studio e quindi è opportuno usare il condizionale. Inoltre, non dimentichiamo che là i farmaci con nome generico coprono in media il 50-60% dei consumi, che in alcune categorie arrivano anche all’80-90%. Detto questo, è altrettanto vero che le indisponibilità di cui soffre la Germania sono simili a quelle che registriamo in Italia e derivano dalle stesse cause.

Cioè?
Innanzitutto c’è un problema prezzi: i generici hanno un prezzo medio che si aggira sui 6-6,50 euro, quindi il ricavo industria si ferma attorno ai tre euro. In altri termini, si fa sempre più fatica a produrre certi farmaci, soprattutto ora che l’aumento dei costi di materie prime, anche per il packaging, ha eroso ulteriormente gli utili.

Poi?
Il problema degli approvvigionamenti: le materie prime sono prodotte principalmente in Cina e India, dove negli ultimi anni è cresciuta la domanda interna e allo stesso tempo sono stati chiusi molti impianti, perché inquinavano troppo. In più, negli ultimi mesi le autorità nazionali hanno ridotto o contingentato l’export di materie prime, per privilegiare la domanda interna. Insomma, siamo davanti a una tempesta perfetta.

Come ne usciamo?
Anche se con ritardo, il ministro della Sanità tedesco ha capito che nella situazione in cui ci troviamo le gare al prezzo minimo peggiorano il problema: le aziende escluse perché non hanno presentato l’offerta migliore o non hanno abbassato i prezzi lasciano il mercato, quelle che hanno vinto non sempre riescono a soddisfare la domanda ed ecco allora le indisponibilità.

In Italia sta succedendo la stessa cosa?
Lo diciamo da tempo: un numero crescente di aziende non partecipa alle gare regionale e così i loro prodotti scompaiono. In Germania hanno capito che per evitare queste derive occorre investire di più nella spesa farmaceutica e alzare i prezzi. È una visione che meriterebbe di essere considerata anche in Italia.

Porterete queste proposte al tavolo sulle indisponibilità appena istituito dal Ministero?
Lo abbiamo già fatto da tempo con l’Aifa, lo faremo anche con questo nuovo tavolo.