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I soldi della convenzionata non spesi? Per recuperarli basta chiedere a 4 Regioni

5 Marzo 2020

Nei dieci mesi che vanno da gennaio a ottobre 2019, le Regioni hanno “dimenticato” in un cassetto circa 730 dei 7.550 milioni di euro che il Fondo sanitario nazionale ha versato loro per acquistare i farmaci destinati al canale della convenzionata. L’evidenza arriva dall’ultimo report dell’Aifa sulla spesa farmaceutica del Ssn: nel periodo cui si riferisce l’aggiornamento dell’Agenzia, la spesa sostenuta dalle Regioni per la fascia A (diretta esclusa) si è fermata a 6,8 miliardi di euro, nonostante un budget di poco superiore ai 7,5 miliardi. Nel linguaggio dei contabili si chiama avanzo di cassa, per i farmacisti titolari sono soldi sottratti alle cure territoriali, a danno degli assistiti e della rete delle farmacie.

Nei fatti si tratta di risorse che – fossero interamente spese per la voce di bilancio cui erano state destinate, la farmaceutica convenzionata – restituirebbero un po’ di stabilità alla farmacia italiana. Dovrebbe essere dunque premura del sindacato titolari lavorare per questo obiettivo, ma un’analisi dettagliata delle cifre che compongono quei 730 milioni di avanzo rivelano che non è a livello nazionale che si dovrebbe dare battaglia.

 

Spesa convenzionata, quanto avanzano le Regioni in attivo

 

Basta dare un’occhiata al grafico che FPress ha realizzato andando a recuperare dal report dell’Aifa gli avanzi lasciati sulla convenzionata da ogni Regione (sempre nel periodo gennaio-ottobre 2019). Quello che risulta è che più della metà di tale avanzo (oltre 400 milioni di euro) è responsabilità di tre Regioni soltanto: Emilia Romagna (163 milioni), Veneto (153 milioni) e Piemonte (102 milioni). Non solo: più dei due terzi di quello stesso avanzo è da addebitare a quattro Regioni (le tre precedenti più la Toscana, che aggiunge quasi 101 milioni), quasi quattro quinti si spalmano su sei Regioni (le quattro precedenti più Sicilia e Liguria, vedi sotto).

 

 

Rappresentano invece un esempio di buona spesa (per le amministrazioni di cui sopra) le cinque Regioni che riescono a contenere l’avanzo sotto i 10 milioni di euro: Lombardia, Umbria, Molise, Val d’Aosta e Basilicata, in altri termini, riescono a spendere quasi tutto il loro budget sulla convenzionata senza sfondarlo e andare in rosso. Nella partita (sempre aperta) sul riequilibrio dei tetti della farmaceutica, dunque, la zona di campo dove fare pressing non è forse a Roma, ma in quelle quattro-cinque Regioni dove si genera la parte più cospicua di avanzo.