professione

I farmacisti alla parata del 2 giugno. Mandelli: siamo uno dei pilastri del Ssn

3 Giugno 2022

Un segno di ringraziamento per l’impegno e la dedizione dimostrati in questi due anni di pandemia. È quello che Governo e istituzioni hanno voluto rivolgere a farmacisti, medici, infermieri e professioni sanitarie, invitati per la prima volta a sfilare ieri a Roma nella tradizionale parata del 2 giugno, Festa della Repubblica. «È una grande emozione» ha commentato su Facebook il ministro della Salute, Roberto Speranza «grazie a loro il Paese ha retto dinanzi a una sfida senza precedenti ed è a loro che dobbiamo la ripartenza dell’Italia. Non dobbiamo dimenticarlo mai».

La delegazione dei farmacisti, spiega la Fofi in una nota, era composta da farmacisti titolari, farmacisti non titolari, farmacisti ospedalieri, farmacisti dei servizi territoriali, giovani farmacisti e farmacisti volontari. «Siamo orgogliosi che un’ampia delegazione dei rappresentanti delle professioni socio-sanitarie abbia partecipato alla parata del 2 giugno» è il commento del presidente della Fofi, Andrea Mandelli «desideriamo esprimere un sentito ringraziamento al presidente della Repubblica e al ministro della Difesa. Questa presenza valorizza, una volta ancora, l’impegno profuso nella lotta al Covid e il ruolo fondamentale che i professionisti sanitari svolgono nella vita della nazione, rappresentando i pilastri portanti del sistema sanitario, a tutela della salute di tutti gli italiani».

«Fortissima l’emozione in questo abbraccio collettivo a tutto il personale sanitario che ha caratterizzato la sfilata del 2 Giugno» ha scritto su Facebook il presidente della Fnomceo, Filippo Anelli «è un momento intenso che si associa al ricordo dei 374 medici e odontoiatri deceduti per il covid, in un abbraccio ideale ai parenti e alle famiglie dei nostri colleghi».

«Vedere i cittadini applaudirci e ringraziarci spontaneamente è stata per noi la restituzione di tutti i nostri sacrifici» ha detto all’agenzia Agi, Barbara Mangiacavalli, presidente della Federazione degli ordini degli infermieri (Fnopi) «abbiamo sfilato accanto alle Forze armate perché anche noi abbiamo combattuto una guerra contro un nemico sconosciuto e invisibile, tra l’altro senza armi. Non ci siamo risparmiati».