professione

Dosi unitarie, la Francia valuta la pratica in chiave anti-carenze

4 Ottobre 2018

La ripartizione del farmaco prescritto in dosi unitarie (pillolieri o blister) da parte del farmacista in farmacia non contribuice soltanto all’aderenza terapeutica ma può anche essere un’efficace misura di contrasto a carenze e indisponibilità. E’ l’indicazione contenuta nel rapporto pubblicato ieri dalla commissione del Senato francese incaricata di indagare sul fenomeno delle rotture di stock nella filiera transalpina. Per il gruppo parlamentare, nel quale figurano due farmacisti, le difficoltà di approvvigionamento che periodicamente affliggono i pazienti francesi (così come quelli italiani) possono essere alleviate con l’adozione di alcune misure imperniate sulla farmacia. Per cominciare, andrebbe autorizzata la cosiddetta sostituzione terapeutica, che consentirebbe al farmacista di sostituire il farmaco indisponibile per carenza con un’altra specialità dalla stessa indicazione terapeutica. Un intervento, specifica la commissione, che potrà scattare soltanto su un elenco di medicinali predisposto allo scopo dall’Agenzia del farmaco francese (l’Ansm) e nel solo caso in cui il farmacista non riuscisse a contattare il medico prescrittore.

Tra le altre misure, una trentina in tutto, c’è poi la proposta di definire un elenco di «buone pratiche per la ripartizione in dosi unitarie (in francese Pda, Préparation des doses à administrer, ndr) da parte del farmacista». L’idea, infatti, è che lo sconfezionamento in farmacia di alcuni medicinali – per esempio i farmaci destinati ai pazienti cronici in politerapia – possa «aiutare la gestione» delle crisi di approvvigionamento che periodicamente si verificano nella filiera. La proposta è suggestiva: molti studi, infatti, hanno dimostrato che la ripartizione in dosi unitarie, attraverso pillolieri o blister meccanici, aiuta i pazienti in politerapia ad assumere tutti i farmaci alle scadenze stabilite e quindi riduce dimenticanze e sprechi. Migliora di conseguenza l’aderenza terapeutica, ma si ottimizzano anche i consumi: niente più pillole sprecate, scatolette abbandonate a metà e quindi nuove forniture.

«La proposta che arriva dal Senato francese è interessante e merita di essere valutata anche in Italia» conferma la presidente di Federfarma Lombardia, Annarosa Racca «anche noi stiamo lavorando a un progetto per la ripartizione in farmacia dei medicinali prescritti» prosegue «e se la prima motivazione con cui vogliamo presentarlo alla Regione fa riferimento all’aderenza terapeutica, il contrasto delle carenze può senz’altro diventare un altro argomento a sostegno».