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Milano, farmacie sotto i riflettori alla II edizione di Salute direzione nord

16 Marzo 2019

Il sistema sanitario lombardo è un’eccellenza nel panorama nazionale e le tremila farmacie della regione rappresentato altrettanti punti di accesso per pazienti e assistiti. Lo ha detto Annarosa Racca, presidente di Federfarma Lombardia, alla seconda edizione di Salute Direzione Nord, il forum sulla sanità organizzato da Esclusiva e Inrete e patrocinato da ministero della Salute, Regione Lombardia e Comune di Milano: «In questi anni» ha detto Racca nel suo intervento alla tavola rotonda dedicata ieri pomeriggio alla cronicità «le farmacie hanno fatto tanto in termini di prevenzione e screening, aumentando per esempio i tassi di copertura vaccinale. Diamo un contributo importantissimo al successo delle campagne di screening sulle principali patologie, abbiamo rafforzato il sistema delle prenotazioni. Oggi il mondo della farmacia può e deve fare un passo avanti, al fianco del sistema sanitario, in modo da risultare sempre più efficaci e vicini ai pazienti.”

Alla tavola rotonda erano presenti Luigi Cajazzo, direttore generale dell’assessorato al Welfare, che ha ricordato gli interventi messi in campo dalla Regione per mappare prestazioni e cure erogate ai pazienti cronici, Francesco Ferri, presidente di Lombardia Informatica, Giovanni Corrao, docente di Statistica medica dell’università degli Studi di Milano Bicocca, Ovidio Brignoli, vicepresidente della Simg, Giovanni Apolone, direttore scientifico dell’Istituto nazionale tumori, e Stefano Del Missier, direttore responsabile di Italian Health Policy Brief.

Aveva invece aperto i lavori della mattina un’altra tavola rotonda, con il sottosegretario alla Salute Luca Coletto, l’assessore al Welfare Giulio Gallera e, in collegamento, il ministro dell’Istruzione Marco Bussetti,. Tema principale del confronto, le autonomie differenziate. «L’autonomia è un’opportunità» è il parere di Coletto «la Sanità tra l’altro è una materia quasi del tutto devoluta alle Regioni. Fare una programmazione con una catena corta su base regionale vuole dire essere più efficaci e efficienti. L’autonomia permette più probabilità di successo perché chi meglio della regione conosce i bisogni del territorio». «In Lombardia avevamo capito che dovevamo dare un’evoluzione al sistema lombardo, con una presenza ospedaliera e una medicina del territorio, con commistione tra pubblico e privato» ha detto Gallera «l’autonomia regionale in ambito sanitario permette di agire nel concreto, anche prendendo decisioni a livello di personale sanitario. Avere un personale adeguato vuole dire ridurre code, sovraffollamento, liste d’attesa e disfunzioni del sistema».

A chiudere i lavori il presidente di Regione Lombardia, Attilio Fontana, che ha passato in rassegna eccellenze e zone d’ombra della sanità lombarda. Tra queste ultime, ha spiegato, ci sono certamente le liste d’attesa, sulle quali dovrebbe esserci «maggiore regia del pubblico in modo da intervenire per risolvere le criticità». A tale scopo, ha continuato Fontana, «sarebbe bello che anche nel pubblico si potesse operare come nel settore privato, il che vuole dire sostituire i dirigenti che non funzionano e arrivare ad avere una buona squadra che funziona».