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Povertà sanitaria, Fondazione Rava: 27mila i minori fuori famiglia

25 Gennaio 2020

Nell’ultimo anno oltre 4 milioni di persone hanno rinunciato a visite e accertamenti specialistici a causa di problemi economici. E tra i farmaci da banco e i prodotti per l’infanzia che più pesano sulle tasche delle famiglie, spiccano i pannolini (36,2%), i medicinali pediatrici come la tachipirina (24,8%) il latte in polvere (21,6%). Sono alcuni dei dati provenienti dalla ricerca sulla povertà sanitaria minorile condotta dall’Irs e presentata ieri a Roma dalla Fondazione Francesca Rava, che dal 2013 promuove la campagna annuale “In farmacia per i bambini”.

Nel 2016, ha spiegato la ricercatrice dell’Irs Liviana Marelli, i minori fuori famiglia per motivi non economici erano 26.615, dei quali circa 14mila in affido e 12mila in comunità di accoglienza. Il servizio sanitario, dunque, dovrebbe assistere questi ragazzi con un accompagnamento specializzato e personalizzato, senza farlo gravare sulle comunità spesso costrette a rivolgersi a strutture sanitarie private e accollarsi le relative spese.

Elisabetta Strada, responsabile per la Fondazione Rava dei Progetti speciali, ha ricordato che ad incidere sulla povertà sanitaria sono anche ostacoli di tipo informativo e culturale, e lo svantaggio sociale finisce per avere un impatto negativo anche sull’accesso ai servizi sanitari. Per questo, d’altronde, è nata l’iniziativa “In farmacia per i bambini”, che nel 2019 ha raccolto 230.218 farmaci pediatrici e prodotti baby care grazie al contributo di oltre duemila farmacie, per un valore economico di 1,1 milioni di euro.

Il ministro della Salute, Roberto Speranza, ha inviato agli organizzatori un messaggio nel quale ha ricordato che «la capillare rete delle farmacie rappresenta un presidio strategico per la salute dei cittadini. Per questo abbiamo stanziato oltre 50 milioni di euro per estendere a tutta Italia il progetto della farmacia dei servizi».