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Amd: migliora accesso ai farmaci per il diabete, metformina sempre al top

8 Giugno 2023

Migliora la qualità dell’assistenza fornita dai centri diabetologici italiani alle persone con diabete tipo 2: su oltre 500mila pazienti monitorati annualmente dall’Amd (Associazione medici diabetologi), più della metà (54,6%) mostra valori di emoglobina glicata nei target, il 23% ha pressione arteriosa nei valori ottimali (<130/80 mmHg) e il 34,3% ha colesterolo Ldl sotto controllo (<70 mg/dl). Cresce poi l’accesso alle terapie farmacologiche più innovative: la quota di pazienti in trattamento con Sglt2i passa in un anno dal 9,5% al 29%; i diabetici in cura con Glp1-Ra sale dal 5,8% al 27,5%.

A scattare la fotografia gli Annali 2022 dell’Amd, l’estrazione periodica che dal 2006 consente di monitorare l’andamento dell’assistenza erogata alla popolazione con diabete in Italia. Quest’anno l’analisi ha coinvolto 295 centri di diabetologia – pari a un terzo del totale – e più di 500mila persone con diabete di tipo 2, 37mila con diabete di tipo 1 e, per la prima volta, 11mila donne con diabete gestazionale.

I risultati sul diabete tipo 2 – riporta una nota – sono stati oggetto di una pubblicazione su Diabetes Research & Clinical Practice. In generale, si evidenzia un progressivo e continuo miglioramento della qualità delle cure erogate nel nostro Paese. «Di particolare rilevanza il dato sull’accesso ai farmaci innovativi, gli Sglt2i e Glp1-Ra, dalla comprovata efficacia in termini di riduzione del rischio cardiovascolare e renale» spiega Giuseppina Russo, coordinatrice del Gruppo Annali «calano inoltre la prescrizione e l’utilizzo di sulfaniluree e secretagoghi, mentre il farmaco più prescritto resta la metformina (72%)».

La comunità diabetologica italiana, è quindi la conclusione dell’Amd, «ha intrapreso un percorso sempre più diretto a contrastare l’inerzia terapeutica. I medici prescrivono con maggiore favore i cosiddetti farmaci innovativi che aiutano curanti e pazienti a ridurre l’impatto delle complicanze cardio-renali nelle persone con diabete non controllato, a beneficio della loro salute e qualità di vita».

Il progressivo miglioramento delle cure e trattamenti erogati nei centri diabetologici monitorati dagli Annali Amd emerge anche dai risultati del Q-score, l’indice che misura la qualità dell’assistenza. Infatti, più del 60% delle persone con diabete tipo 2 ha uno score inferiore a 25, che corrisponde a un adeguato livello di assistenza con benefici diretti sulla salute complessiva e sulla riduzione delle complicanze per i fattori di rischio.