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Antitrust, la Relazione annuale: bene le misure sui farmaci del ddl concorrenza

19 Luglio 2022

Un centinaio di procedimenti istruttori (la metà per violazioni della concorrenza), 94 indagini ispettive e sanzioni per oltre 88 milioni di euro. Sono i numeri che riassumono un anno di attività dell’Antitrust italiana secondo la Relazione che l’Autorità garante ha presentato ieri alle Camere. «La concorrenza» ha ricordato nel suo intervento introduttivo il presidente dell’Antitrust, Roberto Rustichelli «deve continuare a essere centrale anche nell’attuale contesto, per assicurare che il mercato crei ricchezza e, al contempo, generi benessere per i consumatori e contribuisca alla giustizia sociale. Una sana concorrenza non esaspera le disuguaglianze, ma offre opportunità; non remunera le rendite di posizione, ma premia la migliore imprenditorialità del Paese».

Tra le istruttorie condotte nel 2021 dall’Autorità garante nel comparto farmaceutico, Rustichelli ha ricordato il caso del gruppo Ledeant, che dal 2017 praticava «prezzi ingiustificatamente gravosi per la vendita al Ssn di un farmaco salvavita destinato al trattamento della xantomatosi cerebro-tendinea». Alla società è stata inflitta una sanzione di 3,5 milioni di euro e la decisione «conferma il ruolo strategico che l’Antitrust può giocare in questo settore, contribuendo a rafforzare la garanzia di un diritto fondamentale come quello alla salute».

In aggiunta la Relazione sull’attività 2021 ricorda un altro procedimento, quello nei confronti del produttore Sofar, che «tramite una sistematica attività di monitoraggio dei prezzi praticati su internet» sul suo probiotico Enterolactis, «avrebbe richiesto ai rivenditori il rispetto di un prezzo minimo». Il caso, ricorda la Relazione, si è chiuso a fronte dell’impegno dell’azienda a cessare le attività messe sotto la lente dall’Antitrust.

Infine, l’Autorità garante dedica un capitolo al ddl concorrenze che è attualmente all’esame del Parlamento: il testo, ricorda la Relazione, discende dalla Segnalazione che la stessa authority aveva formulato nel febbraio scorso, con proposte che in buona parte sono state recepite dal disegno di legge. In particolare, l’Antitrust esprime soddisfazione per «il contenuto delle nuove disposizioni in materia di medicinali e farmaci», tra le quali c’è l’abrogazione dell’obbligo in capo ai distributori di detenere almeno il 90% dei medicinali in possesso di un’Aic.