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Assosalute, nell’ultimo anno stress da pandemia per otto italiani su dieci

3 Marzo 2022

Otto italiani su dieci dichiarano di avere sofferto nell’ultimo anno di attacchi di stress riconducibili alla pandemia. Tra i più comuni mal di testa (48,0%), ansia, nervosismo, irritabilità (42,8%), tensioni muscolari (39,6%) e disturbi del sonno (32,2%). E’ quanto rivela la ricerca condotta online su un campione di mille individui da Human Highway per conto di Assosalute.

Vittime di questi episodi tanto gli adulti quanto i giovani. E secondo il 58,3% degli intervistati, sono proprio i ragazzi quelli che più hanno risentito delle conseguenze della pandemia. Per 7 italiani su 10, inoltre, anche i bambini più piccoli, seppur con livelli minori, hanno vissuto momenti di stress e ansia, provocati dalla confusione generata dal continuo cambio di regole e abitudini, dalla didattica a distanza, dalla riduzione delle occasioni di gioco.

Nel primo lockdown, lo stress vissuto era “positivo”: «È stato proprio il sentore di allarme» osserva «Piero Barbanti, docente di Neurologia presso l’Università Irccs San Raffaele di Roma «a permetterci di sostenere due mesi di chiusura forzata e riuscire a creare un nuovo equilibrio funzionale».

Quando nelle successive fasi della pandemia lo spavento è diminuito, «è venuto alla luce, invece, uno stress negativo, poiché è comparsa la valutazione soggettiva del possibile protrarsi a lungo termine delle limitazioni e dei rischi, che ha fatto emergere una ruminazione psicologica, un sentimento di sfiducia e allarme cronico». Il consiglio del medico e il ricorso ai farmaci di automedicazione sono i due comportamenti più diffusi, mentre è in crescita, rispetto al 2020, la percentuale di coloro che non chiedono consiglio e non fanno nulla per alleviare i sintomi, dall’11,6% al 21,1%, a evidenziare che, passata la fase più difficile, anche l’attenzione con cui si curano i disturbi da stress ha perso di intensità.