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Coronavirus, l’Ema passa al setaccio le pipeline dei farmaci in via di sviluppo

5 Febbraio 2020

L’Ema sta passando al setaccio le pipeline dei farmaci in via di sviluppo per individuare l’eventuale presenza di antiretrovirali o vaccini utilizzabili nella prevenzione o nel trattamento delle infezioni da 2019-nCoV. E’ quanto riferisce l’Agenzia in una nota diffusa ieri: «Il nuovo coronavirus è stato dichiarato un’emergenza per la salute pubblica di interesse internazionale dall’Organizzazione mondiale della sanità» dichiara il direttore esecutivo dell’Ema, Guido Rasi «stiamo attingendo alle conoscenze della Rete europea delle agenzie del farmaco per fornire consulenza scientifica alle istituzioni e assicurare un rapido riscontro a tutte le proposte d’intervento».

Allo stesso scopo, prosegue la nota, l’Ema sta valutando l’adozione di misure dirette ad accelerare disponibilità di farmaci per il trattamento del nuovo coronavirus e in tale contesto è in corso un’analisi sulle pipeline delle molecole in via di sviluppo. «Come per qualsiasi minaccia emergente» ricorda il comunicato «l’Ema collabora e condivide informazioni con le autorità sanitarie pubbliche dell’Ue, in particolare la Commissione europea , il Comitato per la sicurezza sanitaria e il Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie (Ecdc), l’Organizzazione mondiale della sanità e altri regolatori internazionali, in particolare attraverso la Coalizione internazionale delle autorità di regolamentazione (Icmra)».

Al momento non sono in commercio medicinali autorizzati a rilevare, trattare o prevenire le infezioni con il nuovo coronavirus, ma l’Ema «è pronta a sostenere i ricercatori con tutti gli strumenti normativi disponibili per accelerare lo sviluppo di misure efficaci per combattere e prevenire la diffusione del virus».

Il 2019-nCoV identificato a Wuhan, spiega ancora la nota, è un nuovo ceppo di coronavirus che non è stato mai visto in precedenza nell’uomo. Sebbene la fonte primaria più probabile di questo focolaio sia di origine animale, la trasmissione da uomo a uomo è confermata e sono in corso indagini per determinare tutte le fonti e le modalità di trasmissione del virus. Sono stati rilevati casi in diversi paesi in Asia, Australia, Europa e Nord America. Le autorità dell’Ue forniranno ulteriori aggiornamenti non appena saranno disponibili nuove informazioni.