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Corticosteroidi per inalazione, Ema: prove insufficienti contro covid

28 Maggio 2021

Mancano al momento «prove sufficienti» a dimostrare che i corticosteroidi per inalazione apportino un beneficio ai pazienti affetti da covid. E’ quanto scrive l’Ema in una nota che riporta le conclusioni dell’analisi condotta dalla task force pandemica istituita dall’Agenzia europea il 31 marzo scorso. «Sebbene finora dagli studi non siano emersi rischi per la sicurezza» scrive l’Ema «il gruppo di lavoro non ha potuto escludere la possibilità di danni derivanti dall’uso di corticosteroidi per inalazione in pazienti con covid-19 che presentano livelli normali di ossigeno. Il parere fa seguito a una revisione delle evidenze attualmente disponibili alla luce del crescente interesse verso i corticosteroidi per inalazione (per esempio budesonide, ciclesonide) per il trattamento dei pazienti ambulatoriali».

I corticosteroidi per inalazione, ricorda la comunicazione, sono normalmente impiegati per trattare condizioni infiammatorie dei polmoni, quali asma e malattia polmonare ostruttiva cronica. «Sono necessarie maggiori evidenze dalle sperimentazioni cliniche per stabilire i benefici di tali medicinali in pazienti affetti da covid» evidenzia l’Agenzia europea per i medicinali «i dati al momento disponibili dagli studi clinici supportano l’uso di desametasone e nel settembre 2020, sulla base di dati solidi, l’Ema ne aveva approvato l’uso per via orale o per iniezione in pazienti che necessitano di ossigenoterapia supplementare». L’Ema, conclude la nota, continuerà a monitorare l’uso di medicinali per il trattamento o la prevenzione di covid-19 al fine di fornire raccomandazioni aggiornate agli operatori sanitari nell’UE.