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Covid, monitoraggio Iss: +66% dei casi nell’ultima settimana

20 Luglio 2024

Non si arresta la recrudescenza epidemica di covid, che negli ultimi sette giorni registra un incremento del 66% dei casi rilevati portando a quasi 9mila il totale dei contagi. È il dato chiave che arriva dal monitoraggio condotto a cadenza settimanale da Istituto superiore di sanità e ministero della Salute: nel periodo che va dall’11 al 17 luglio l’indice di trasmissibilità cresce da 1 a 1,20 mentre l’incidenza sale a 15 casi per 100mila abitanti, con un picco nel Lazio in cui è quasi doppia. È invece stabile allo 0,5% l’occupazione dei posti letto in terapia intensiva (43 ricoverati).

«Osserviamo un ulteriore lieve aumento dei casi di covid ed anche delle ospedalizzazioni» commenta Francesco Vaia, direttore della prevenzione del ministero della Salute «tuttavia la situazione resta sostanzialmente sotto controllo: l’importante è oggi come ieri proteggere i più fragili, a partire dai grandi anziani, dagli oncologici, dagli immunodepressi».

Per l’epidemiologo Cesare Cislaghi l’aumento non è inatteso ed è una «tendenza che si osserva già da settimane. Siamo ancora in una fase di accelerazione dei contagi, che fa pensare che non abbiamo raggiunto il picco. Inoltre, il numero reale dei casi potrebbe essere fino a 10 volte più alto rispetto a quello rilevato». Meglio quindi non abbassare la guardia: «Anche se in numeri assoluti siamo lontani dagli anni passati» osserva Cislaghi «il +45% della scorsa settimana e il +66% di oggi non sono piccoli aumenti».

Secondo il monitoraggio, le fasce di età che registrano il più alto tasso di incidenza settimanale sono 80-89 e sopra i 90 anni. Un dato confermato anche dalla Fiaso (Federazione italiana aziende sanitarie e ospedaliere) secondo la quale i pazienti che stanno arrivando in ospedale mostrano «una blanda sintomatologia respiratoria» e sono ricoverati «per la cura di altre patologie ma “con Covid”, ovvero si riscontra la positività dopo il tampone. Se guardiamo all’incidenza per età, il tasso più alto è quello tra gli anziani».

L’invito quindi è a restare vigili anche per la concomitante ondata di caldo che sta interessando il Paese «Questa convergenza di due circostanze avverse – l’ondata di calore e l’aumento della circolazione del Covid- deve farci tenere alta la guardia» dice il presidente della Fiaso, Giovanni Migliore «occorre in ogni modo evitare scompensi cardiocircolatori o respiratori». L’arrivo della nuova variante KP.3, dicono infine i dati, sarebbe responsabile del 40,5% dei contagi registrati a giugno.