attualita

Ok Aifa a combinazione di anticorpi monoclonali per trattamento preventivo

18 Febbraio 2022

Arriva il via libera dell’Aifa alla combinazione di anticorpi monoclonali tixagevimab-cilgavimab per la prevenzione del covid nei pazienti fragili che hanno bisogno di una protezione supplementare al vaccino. Il farmaco, come riferisce una nota, è efficace contro tutte le varianti finora note, Omicron inclusa, come confermano i risultati di tre studi indipendenti condotti dalll’University College di Oxford (Regno Unito), dalla Washington University School of Medicine di St. Louis (Usa) e dalla Fda. «I dati» spiega Giovanni Di Perri, direttore della Scuola di specializzazione in Malattie infettive dell’università di Torino e responsabile della Divisione universitaria di Malattie infettive dell’ospedale Amedeo di Savoia «sono concordi nel dimostrare che la combinazione di questi due anticorpi a elevata concentrazione e caratterizzati da siti di legame diversi mantiene un’attività neutralizzante contro la variante Omicron a un livello tale da continuare a fornire benefici. Quest’arma può quindi integrare il percorso vaccinale dei più fragili».

In aggiunta, lo studio internazionale di fase 3 Provent, condotto su circa 5.200 persone, ha mostrato che la combinazione di anticorpi assicura una riduzione statisticamente significativa, pari all’83%, del rischio di sviluppare la malattia in forma sintomatica, con una protezione che continua per almeno 6 mesi dopo una sola dose.

La profilassi pre-esposizione a Covid – ricorda ancora la nota – è un’arma particolarmente importante per proteggere i più vulnerabili, come le persone affette da leucemia linfatica cronica, da immunodeficienze primitive o acquisite o quelle sottoposte a trattamenti immunosoppressivi come i trapiantati. Quella autorizzata è l’unica opzione farmacologica a base di anticorpi indicata per l’utilizzo in emergenza ai fini della profilassi pre-esposizione.

Tixagevimab più cilgavimab è anche in sperimentazione come potenziale trattamento per i pazienti già colpiti da Covid-19. Lo studio di fase 3 Tackle ha infatti raggiunto l’endpoint primario, dimostrando di ridurre il rischio di progressione della malattia da lieve-moderata a severa o di morte rispetto al placebo in pazienti non ospedalizzati con Covid sintomatici da un periodo pari o inferiore a 7 giorni.