attualita

Decreto fiscale, torna l’incompatibilità governatori-commissari

26 Novembre 2018

Stop al doppio incarico presidente-commissario. Accantonato l’emendamento sulla fattura elettronica

Torna l’incompatibilità tra la carica di presidente di regione e quella di commissario ad acta per la sanità nella stessa regione, rimossa dal governo Renzi con la Legge di Bilancio per il 2017. A ripristinarla un emendamento alla legge di conversione del decreto fiscale approvato ieri dalla commissione Finanze del Senato, firmato dal relatore di maggioranza Emiliano Fenu (M5S). La disposizione, specifica il testo, si applica anche «agli incarichi commissariali in atto», dunque ai casi di Nicola Zingaretti (Lazio), Vincenzo De Luca (Campania) e Donato Toma (Molise), che commissario ad acta ancora non è ma attende da aprile la nomina in quanto successore di Paolo Di Laura Frattura alla presidenza regionale. E proprio da Toma sono arrivate ieri pesanti critiche all’emendamento: «Mi sembrano decisioni inopportune» ha detto «la materia è sia statale sia regionale, il commissario-presidente rappresentava il collegamento tra esigenze del territorio ed esigenze di bilancio e di rientro». Felicitazioni invece dal ministro della Salute, Giulia Grillo, che in un post pubblicato ieri su Facebook ha scritto: «Il controllore non può più essere il controllato, mai più nomine agli amici, sono molto soddisfatta dell’emendamento sull’incompatibilità approvato ieri in commissione Finanze al Senato».

Sempre a proposito di decreto fiscale, resta per ora accantonato l’emendamento 10.0.100 del relatore che rinvia di un anno l’obbligo della fatturazione elettronica a carico di farmacie e medici per le sole prestazioni i cui dati vengono già trasmessi al Mef ai fini della dichiarazione precompilata. Stesso destino anche per i due sub-emendamenti presentati da Pd e Forza Italia: il secondo, in particolare, ridurrebbe il perimetro delle disposizioni sulla fattura digitale alle sole imprese con fatturato superiore ai due milioni, ma prima dell’accantonamento il relatore (Fenu) aveva espresso parere negativo. La legge di conversione è all’esame del Senato in prima lettura.