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Credifarma-Farbanca, chiesta ai titolari l’apertura di un conto dedicato

16 Febbraio 2022

I farmacisti titolari che vogliono continuare a usufruire di servizi di Credifarma, come l’anticipazione delle dcr, dovranno sottoscrivere entro aprile un nuovo contratto che prevede, tra le altre cose, l’apertura di un conto corrente dedicato, dalle funzionalità interamente digitali. E’ quanto annuncia la lettera che Banca Ifis, il gruppo cui fanno capo Credifarma e Farbanca, ha diramato nei giorni scorsi alle farmacie clienti in vista della fusione che – sempre ad aprile – farà confluire i due istituti in un unico soggetto, Banca Credifarma spa.

«Per esigenze tecnico operative legate alla fusione e al fine di garantire la continuità di fruizione dei rapporti e servizi offerti» recita la circolare «si rende necessario che i clienti Credifarma interessati sottoscrivano nuovi contratti», necessari ad aderire ai nuovi servizi che Banca Credifarma comincerà a erogare dopo la fusione. Il pacchetto, in particolare, comprende il conto corrente Farma Conto Business, Farma Banking, l’Internet banking per operare online, e Farma Anticipo Dcr. «L’adesione a tali prodotti e servizi» prosegue la lettera «consentirà l’accredito diretto su Farma Conto delle somme dovute dalle Asl; l’operatività interamente online, anche ai fini della presentazione delle Dcr; l’accesso veloce e diretto, post-fusione, a nuovi servizi bancari di cui ancora Credifarma non dispone come incasso Pos, affidamenti per elasticità di cassa, gamma più ampia di finanziamenti».

La fusione tra Credifarma e Farbanca si iscrive nel business plan 2022-2024 che il cda di Banca Ifis ha approvato la settimana scorsa. Il gruppo, in sintesi, punta a rafforzare la leadership di mercato continuando a puntare sui suoi segmenti di business “storici”, ossia Commercial & Corporate Banking per le Pmi (dove si colloca anche l’attività sulle farmacie) e Npl (Non performing loan). Le previsioni parlano di un utile netto 164 milioni di euro nel 2024 e di oltre 400 milioni di euro cumulati nel triennio 2022-2024.

Tali obiettivi, come spiega la stessa banca Ifis in un comunicato, saranno raggiunti con un incremento dei ricavi (dai 603 milioni del 2021 ai 689 milioni di euro del 2024), assicurato dalla crescita dei volumi e dall’innovazione tecnologica; parimenti, verranno realizzate «mirate azioni di efficienza e di contenimento dei costi», che abbasseranno il rapporto cost/income dal 62% del 2021 al 56% del 2024.

Tra gli obiettivi, inoltre, figurano anche l’incremento dei crediti alla clientela «da 10,3 miliardi di euro nel 2021 a 12,1 miliardi di euro al 2024, trainati dal lancio di prodotti digitali», e l’aumento del funding «da 10,8 miliardi di euro del 2021 ai 13,6 miliardi di euro nel 2024». Attualmente, come si evince dal business plan, il volume degli impieghi (i prestiti, in gergo bancario) che il Gruppo Banca Ifis ha in essere nei confronti delle farmacie attraverso Credifarma e Farbanca ammonta a circa 900 milioni di euro (aggiornamento al quarto trimestre 2021). Il soggetto in cui da aprile confluiranno i due istituti finanziari confermerà la presenza di Federfarma come azionista di minoranza con una quota attorno al 30%.