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Htn festeggia 20 anni. Glisenti: dal 2014 con la farmacia dei servizi

16 Ottobre 2018

Festeggia vent’anni di vita Health telematic network, l’azienda bresciana che dal 2014 offre alle farmacie prestazioni di telemedicina nell’ambito della piattaforma lanciata da Federfarma e Promofarma per la farmacia dei servizi. Vent’anni nel corso dei quali la società fondata da Fulvio Glisenti (foto), cardiologo ospedaliero, ha fatto rete prima con i medici di famiglia, poi con gli ospedali e infine con le farmacie. A consentire quest’ultimo passo, il d.lgs 153/2009 e, prima ancora, la Legge 69/2009, nella quale all’epoca Federfarma riuscì a far infilare un emendamento (all’articolo 11) che cancellava l’abolizione delle indennità per le farmacie rurali e invece delegava il Governo a emanare un decreto legislativo sui nuovi servizi in farmacia.

Glisenti, come giudica la collaborazione allacciata con le farmacie in questi quattro anni?
Per noi è stata la vera svolta, quella che ha fatto spiccare il balzo ai volumi. Con 4mila farmacie collegate alla nostra piattaforma, eseguiamo molte più prestazioni di quelle che erogavamo con la nostra rete di 5mila medici di famiglia. Niente di strano: un generalista ha in media mille pazienti, una farmacia più di tremila.

Soddisfatti dunque…
Quattro anni fa abbiamo avviato una bellissima avventura che ha tutte le caratteristiche per essere vincente: ci sono un’unica piattaforma, un solo database, omogeneità di apparecchiature e linee guida univoche, insomma tutte le condizioni per fornire misurazioni e dati credibili. In più, due anni fa abbiamo firmato un protocollo con la Società italiana di telemedicina per l’accreditamento di macchine e procedure e a breve firmeremo un accordo dello stesso genere con l’Istituto superiore di Sanità.

Poi ci sono i riconoscimenti internazionali: a Monaco, all’ultimo Congresso dell’European society of cardiology, avete presentato un lavoro imperniato sui dati raccolti dalle 4mila farmacie iscritte alla piattaforma…
Sì, e altri due studi verranno presentati dall’università di Brescia a novembre al Congresso dell’American Hart association, che li ha ammessi dopo un’attenta valutazione. Il fatto che uno studio europeo imperniato su dati raccolti dalle farmacie ottenga l’attenzione dell’Aha è la testimonianza migliore del valore di ciò che stiamo facendo.

Come spiega questi risultati?
Il fatto è che grazie alla telemedicina in farmacia assistiti e pazienti hanno la possibilità di accedere velocemente a prestazioni che in ospedale costringerebbero a trafile sfiancanti. In più, i prezzi sono adatti a quasi tutte le tasche, perché ammontano al ticket che si pagherebbe se ci si rivolgesse al Ssn.

E per il futuro?
Siamo convinti che la domanda crescerà certamente. Il Piano nazionale per la cronicità e la deospedalizzazione delle cure spingono a favore della telemedicina, perché solo così sarà possibile monitorare il paziente senza farlo uscire di casa. La farmacia è in pole position per essere protagonista anche in questi nuovi scenari.