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Influenza aviaria, in Cina primo caso di contagio all’uomo da H10N3

3 Giugno 2021

Il primo caso al mondo di trasmissione all’uomo dell’influenza aviaria H10N3, una patologia comunemente riscontrata negli uccelli, è stato segnalato martedì in Cina. Le autorità cinesi hanno invitato alla tranquillità sostenendo che il rischio di un’epidemia è «estremamente basso», ma la notizia ha comunque fatto il giro del mondo: il contagio riguarderebbe un uomo di 41 anni della città di Zhenjiang, nella Cina orientale, ricoverato il 28 aprile in stato febbrile. La diagnosi di influenza aviaria è arrivata un mese dopo, a fine maggio.

Secondo il ministero della Salute cinese, «il rischio di trasmissione nell’uomo su larga scala è estremamente basso». I medici, dal canto loro, hanno detto che il paziente sarà presto in grado di lasciare l’ospedale. Le autorità sanitarie provinciali di Jiangsu hanno immediatamente sottoposto a tampone tutte le persone con cui il “paziente zero” è venuto a contatto e finora non hanno rilevato altre tracce del virus.

Secondo le autorità sanitarie cinesi, H10N3 non aveva mostrato finora alcuna capacità di infettare l’uomo e negli uccelli ha sempre mostrato una bassa patogenicità. Finora, continua il comunicato ufficiale, nessun altro caso di contagio nell’uomo con H10N3 era stato segnalato in altre parti del mondo.

In Cina diversi ceppi del virus sono stati rintracciati negli animali, ma i casi di epidemie massicce nell’uomo risultano finora rari: i precedenti riguardano H5N1 (tra il 2003 e il 2011) e H7N9, che dal 2013 ha infettato 1.668 persone e ne ha uccise 616 secondo dati dell’Organizzazione delle Nazioni Unite per l’alimentazione e l’agricoltura.