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Influenza, Simg: picco stagionale raggiunto, utile ancora vaccinarsi

20 Dicembre 2022

Nell’ultima settimana l’epidemia di influenza “australiana” che ha investito l’Italia ha probabilmente raggiunto il suo picco stagionale, in anticipo di qualche settimana rispetto agli anni precedenti. Le serie storiche degli ultimi 14 anni, infatti, indicano che più spesso il picco arrivava tra la quinta e la settima settimana del nuovo anno, ossia tra fine gennaio e inizio febbraio. È la lettura che offre la Simg (Società italiana di medicina generale) dei dati relativi alla stagione influenzale in corso. «Attualmente» osserva in una nota il presidente, Claudio Cricelli «l’australiana risulta il secondo virus più diffuso dopo il Sars-CoV-2, anche se in circolazione ci sono numerosi altri virus che provocano sintomi simili a quelli influenzali, anche se spesso con caratteristiche diverse».

In particolare, i dati dell’Istituto superiore di sanità rilevano 157 ceppi virali riconducibili al virus respiratorio sinciziale V, 42 rhinovirus, 12 coronavirus umani diversi da Sars-CoV-2, 12 virus parainfluenzali, sette adenovirus, due bocavirus e un metapneumovirus. «Tutti» osserva Cricelli «vengono spesso scambiati per influenza e danno la falsa impressione nei soggetti vaccinati di una mancata protezione. Può accadere inoltre di essere colpiti in momenti successivi da più virus: non si tratta di un ritorno dell’influenza ma per l’appunto di malattie differenti».

Tutti i virus in circolazione (salvo le complicazioni) hanno trattamenti simili, ossia finalizzati esclusivamente a controllare, se necessario, i sintomi. «Esistono anche farmaci antivirali per l’influenza» ricorda Cricelli «ma il loro impiego è marginale e solo raramente indicato. La stragrande maggioranza delle persone colpite dai virus respiratori deve semplicemente restare a letto e a riposo per 5-7 giorni utilizzando gli antipiretici e i farmaci per la tosse, il raffreddore o altri sintomi respiratori e muscolari. La febbre poi produce disidratazione, che va compensata con i liquidi e con un’alimentazione leggera e nutriente. Da evitare in maniera assoluta la somministrazione di antibiotici, salvo l’indicazione prescrittiva del medico in caso di complicanze nei soggetti a maggior rischio».

Nonostante si sia ormai raggiunto il picco influenzale, inoltre, è ancora opportuno vaccinarsi e mantenere le buone norme volte a limitare i contagi. «Si raccomanda di utilizzare la mascherina in luoghi chiusi e affollati» specifica Alessandro Rossi, responsabile Patologie acute della Simg «permettere un ricambio d’aria durante riunioni e pasti, evitare contatti in caso di malattia respiratoria acuta, eseguire un test per covid in caso di sintomi sospetti, disinfettarsi le mani frequentemente, prediligere spazi aperti per eventuali incontri, limitare i contatti fisici, moltiplicare le accortezze a fronte di persone anziane o fragili».