attualita

Influenza stagionale, dall’Iss precisazioni: picco record ma senza anomalie

12 Gennaio 2024

L’influenza stagionale ha raggiunto il suo picco più tardi che in passato e con un’intensità senza precedenti negli ultimi 14 anni. Ma non risultano anomalie nell’andamento e la curva è «in linea con quanto riportato da altri Paesi europei». È quanto precisa in una nota l’Istituto superiore di sanità dopo alcuni articoli di stampa usciti nei giorni scorsi. «In base ai dati inviati dalle Regioni al sistema di sorveglianza RespVirNet» scrive l’Iss «al momento l’incidenza delle sindromi simil-influenzali in Italia è nella fascia di intensità “alta”, ed è pari, secondo i dati dell’ultimo bollettino, a 17,5 casi per mille assistiti».

 

 

All’origine, prosegue la nota, ci sono «diversi virus respiratori, dall’influenza vera e propria al Sars-CoV-2 al virus respiratorio sinciziale (Rsv). Sebbene i livelli raggiunti nelle ultime settimane siano i più alti dall’inizio della sorveglianza, la situazione complessivamente rientra nell’alternarsi di intensità annuale delle stagioni di trasmissione dei virus respiratori, e anche il periodo in cui si è verificato il picco non presenta anomalie».

In particolare, «la quasi totalità dei casi positivi a influenza è dovuta a infezioni da virus A/H1N1pdm09. Questo deriva da quello che ha causato la pandemia influenzale nel 2009/2010 ma figura tra i ceppi normalmente circolanti nel mondo in questi ultimi anni ed è stato inserito nel vaccino antinfluenzale. Si sottolinea pertanto l’importanza della vaccinazione specialmente per le categorie per cui è raccomandata».

Quanto all’intensità del picco, forniscono una misura i dati dell’ultimo bollettino RespVirNet, basato sulle rilevazioni effettuate nella 52a settimana del 2023: l’incidenza risulta in lieve calo rispetto ai sette giorni precedenti (da 17,7 a 17,5 casi ogni mille assistiti), ma è ancora in crescita nella fascia pediatrica fino ai cinque anni (da 47,5 a 48,7 casi).

A livello territoriale, sono cinque le Regioni che hanno raggiunto la fascia d’intensità “molto alta”, cioè sopra i 19,94 casi per mille assistiti: Friuli Venezia Giulia (23,69), Toscana (19,94), Umbria (22,93), Abruzzo (21,76)e Campania (24,51). Nella fascia d’intesità “alta”, sopra i 15,70 casi ogni mille assistiti, figurano invece Lombardia (17,09), Provincia autonoma di Trento (16,65), Liguria (17,94), Emilia Romagna (19,84), Marche (17,70), Lazio (16,48), Puglia (17,58), Sicilia (16,44) e Sardegna (18,38).