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Iodio, perché all’estero è esplosa la domanda. E perché va scoraggiata

4 Marzo 2022

Tra gli effetti collaterali del conflitto che da meno di una settimana sta infiammando l’Ucraina c’è da annoverare da qualche giorno l’irrazionale corsa all’acquisto di pastiglie di iodio. In Italia il fenomeno sembra al momento marginale e si registrano soltanto sporadiche segnalazioni da parte di qualche farmacia; in Paesi come Francia, Belgio e Olanda, invece, le cronache riferiscono di acquisti massicci e in crescita.

E’ ovvio che dietro a questi accaparramenti c’è il timore che la guerra possa sfociare in un conflitto nucleare oppure provocare incidenti e fughe radioattive dalle centrali ucraine, ma se nel nord Europa è scattata la corsa alle pastiglie di iodio è anche per motivi prettamente locali: in Belgio, Paese piccolo ma dove si contano tre centrali nucleari attive, questi farmaci sono distribuiti gratuitamente a chiunque ne faccia richiesta; lunedì 28 febbraio, così, i belgi si sono precipitati in farmacia per fare scorta e si sono portati a casa più di 32mila confezioni di compresse, costringendo l’Agenzia nazionale per l’energia nucleare a diramare verso sera un invito alla calma.

Corsa alle pastiglie anche in Francia, dove una legge ne garantisce la gratuità a tutti i residenti che vivono in un raggio di venti chilometri da una delle 19 centrali nucleari in servizio Oltralpe. In questo caso però la distribuzione in farmacia non è libera, l’assistito deve disporre di un documento che conferma il possesso dei requisiti, quindi l’incremento della domanda è stato più contenuto. In Lussemburgo invece il ministero della Salute ha diffuso l’altro ieri un comunicato in cui si ricorda che l’assunzione di ioduro di potassio «è indicata solo in seguito a incidente in una centrale nucleare e su indicazione delle autorità». Stesse rassicurazioni da parte delle Agenzie svedesi e finlandesi: durante i combattimenti dei giorni scorsi attorno all’impianto di Chernobyl, la popolazione dei due Paesi ha preso d’assalto le farmacie e in poche ore sono andate esaurite le scorte di iodio. Anche qui, le Agenzie svedese e finlandese per l’energia nucleare hanno dovuto diramare inviti alla calma.

In Italia, come detto, non si registrano al momento ondate di panico analoghe, anche se sui social diverse farmacie riferiscono di una domanda in aumento (per integratori a base di iodio). Come riportano tutti gli esperti, si tratta di richieste che il farmacista dovrebbe in prima battuta scoraggiare perché inappropriate: lo ioduro di potassio, infatti, non ha alcuna funzione preventiva ma va assunto in compresse soltanto quando c’è il reale pericolo di esposizione alle radiazioni; con la tiroide satura di iodio stabile, in estrema sintesi, si scongiura l’assorbimento di iodio radioattivo. Tuttavia, come sanno i farmacisti, lo ioduro di potassio presenta comunque una tossicità che non va sottovalutata, soprattutto in alcune categorie come gli affetti da ipertiroidismo. Dunque non è consigliabile assumerlo senza controllo medico.