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Istat, a marzo-aprile 2020 decessi cresciuti del 45% a causa di covid

22 Aprile 2021

Nel bimestre marzo-aprile 2020 covid-19 è stato la seconda causa di morte, con un numero di decessi di poco inferiore a quello delle patologie oncologiche e più del doppio delle cardiopatie ischemiche. Più in generale, nei due mesi considerati i deceduti residenti in Italia sono aumentati del 45% rispetto alla media del quinquennio (stesso periodo), ossia quasi 49mila casi in più.

I numeri arrivano dal report pubblicato ieri dall’Istat, che per la prima volta dall’inizio della pandemia ha potuto analizzare le cause di morte per tutti i decessi registrati tra il 1° marzo e il 30 maggio. «Dell’incremento risultante (49mila casi), solamente una piccola parte è imputabile all’invecchiamento demografico. Si stima infatti che, nel periodo considerato, in assenza di variazioni dei livelli di mortalità e degli effetti diretti e indiretti del Covid-19, avremmo osservato un aumento di soli 6.648 decessi».

Al contrario, nel bimestre i decessi aumentano rispetto al quinquennio precedente per quasi tutte le principali cause di morte: l’incremento più importante riguarda polmoniti e influenza (frequenza tre volte superiore a quella osservata nel periodo 2015-2019), seguono i decessi per demenze e malattia di Alzheimer (+49%), malattie cardiache ipertensive (+40%), diabete (+41%) e cause mal definite o sconosciute (+43%).

«Da questa prima lettura dei dati italiani» commenta ancora l’Istat «emerge come l’impatto di covid-19 sulla mortalità non vada ricercato unicamente nel numero dei decessi causati direttamente dal virus, ma anche nel concomitante incremento per altre cause. L’aumento di decessi dovuti a polmoniti o altre affezioni respiratorie porta a ipotizzare che in questa prima fase della pandemia la difficoltà a diagnosticare una nuova patologia abbia prodotto una sottostima dei decessi effettivamente correlati».

Per altre cause, quali per esempio le cardiopatie ipertensive e il diabete, «l’aumento dei decessi suggerisce invece un ruolo indiretto del covid-19 sull’aumento di mortalità, attraverso l’accelerazione di processi morbosi già in atto o per gli effetti del sovraccarico delle strutture del Sistema sanitario nazionale; una quota residua infine potrebbe essere dovuta anche in questi casi a una sottodiagnosi».