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IX Rapporto sulla povertà sanitaria: 600mila persone senza farmaci nel 2021

17 Dicembre 2021

Quest’anno quasi 600mila indigenti non hanno potuto acquistare i medicinali di cui avevano bisogno, quasi il 38% in più rispetto al 2020. È quanto emerge dal 9° Rapporto Donare per curare – Povertà Sanitaria e Donazione Farmaci realizzato da OPSan – Osservatorio sulla Povertà Sanitaria del Banco Farmaceutico con il contributo incondizionato di Ibsa Farmaceutici. I dati, rilevati attraverso la rete dei 1.790 enti assistenziali convenzionati con la fondazione, sono stati presentati ieri in un convegno in diretta streaming promosso da Banco Farmaceutico e Aifa.

Nonostante il forte universalismo del nostro Servizio sanitario nazionale, il 42,2% della spesa farmaceutica è a carico delle famiglie, che hanno speso 8,7 miliardi di euro su un totale di 20,5 miliardi. Chi è povero ha in media un budget sanitario pari a 10,25 euro, meno di 1/5 (17%) della spesa sanitaria di chi non è povero (60,96 euro mensili). Per le famiglie povere, inoltre, ben il 62% della spesa sanitaria (6,37 euro) è assorbita dai farmaci e solo il 7% (0,75 euro) è dedicata ai servizi dentistici. Questo determina esiti problematici, poiché ai servizi dentistici si ricorre spesso in funzione preventiva oltre che terapeutica. Le famiglie non povere, invece, destinano il 43% del proprio budget sanitario mensile (25,94 euro) all’acquisto di medicinali e il 21% ai servizi dentistici (12,6 euro) Sia i poveri, sia i non poveri, compiono un “investimento” o un “sacrificio” simile per tutelare la propria salute.

Il peso della spesa sanitaria sul totale della spesa per consumi si attesta, per entrambi, su valori molto simili (2% vs. 1,6%) anche se con valori monetari molto distanti (60,96 euro vs. 10,25 euro). Le difficoltà riguardano tutti i residenti, poveri e non poveri: il 15,7% delle famiglie italiane (4 milioni 83 mila famiglie, pari a 9 milioni 358 mila persone) ha risparmiato sulle cure, limitando il numero delle visite e degli accertamenti o facendo ricorso a centri diagnostici e terapeutici più economici. Hanno fatto ricorso a una di queste strategie 33 famiglie povere su 100 e 14 famiglie non povere su 100.

«Il nostro Rapporto» ha dichiarato Sergio Daniotti, presidente della Fondazione Banco Farmaceutico onlus «rappresenta non tanto e non solo un’analisi sociologica e statistica della povertà, quanto uno strumento per consentire al Banco di fare meglio il proprio lavoro e smuovere idee e coscienze. Crediamo in particolare che, sia nell’ambito del Pnrr sia in quello delle strategie sanitarie generali, occorra valorizzare adeguatamente il ruolo sussidiario del Terzo settore coinvolgendolo talora nella co-progettazione del welfare locale a sostegno dei poveri».