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Laureati in farmacia, nelle imprese più di un posto su due difficile da coprire

22 Ottobre 2019

Nelle imprese italiane, più di un posto su due tra quelli che richiedono la laurea in chimica o farmacia è di difficile copertura. In parole povere, le aziende fanno fatica a trovare laureati da assumere per il 58,6% delle posizioni che richiedono quel titolo di studio. Va ancora peggio alle imprese che cercano laureati in ingegneria elettronica e dell’informazione: fanno fatica a coprire il 67,9% dei posti disponibili. Le cifre arrivano dal Bollettino di ottobre del Sistema informativo Excelsior, realizzato da Unioncamere e Anpal per monitorare la domanda di lavoro delle imprese italiane.

La tendenza, dicono i dati, è a crescere: sono 391mila i contratti programmati a ottobre e diventeranno oltre un milione nel trimestre ottobre-dicembre. A creare maggiori opportunità di lavoro saranno, per l’industria, alcune delle filiere distintive del Made in Italy come la meccatronica (49.960 attivazioni nel trimestre ottobre-dicembre con una crescita tendenziale del 12,5%) e la metallurgia (40.350 contratti e una crescita del 14,8%).

Resta alta invece la difficoltà di reperire di profili professionali: a incontrare maggiori problemi sono le imprese dei servizi informatici e delle telecomunicazioni (52% dei profili ricercati è di difficile reperimento), della metallurgia e fabbricazione prodotti in metallo (47%), della meccatronica (45%), del legno e del mobile (43%). Per quanto concerne i laureati, a parte ingegneria elettronica e chimica-farmacia di cui s’è già detto è difficile reperire laureati in ingegneria industriale (54,0%), in matematica e fisica.