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L’Iss aggiorna il decalogo: mascherina utile se si è malati o se ne assiste uno

25 Febbraio 2020

I numeri dell’epidemia da coronavirus continuano a cambiare di ora in ora e dall’Istituto superiore di sanità arriva una versione aggiornata del decalogo approntato con il ministero della Salute una settimana fa. Le regole non cambiano e anzi vengono confermate integralmente, accompagnate però da indicazioni di dettaglio che servono a contrastare o correggere alcuni comportamenti individuali, sempre più diffusi man mano che l’infezione si allarga.

E’ il caso delle mascherine, che nelle farmacie del territorio diventano merce sempre più rara: L’Oms, dice l’Istituto superiore di sanità, «raccomanda di indossare la mascherina solo se si sospetta di avere contratto il coronavirus, se si presentano sintomi quali tosse o starnuti oppure se si sta curando una persona con sospetta infezione». Nei casi appena elencati, prosegue il decalogo, la mascherina «aiuta a limitare la diffusione del virus, a patto che si aggiunga ad altre misure di igiene quali il lavaggio accurato delle mani per almeno 20 secondi». E’ del tutto inutile, invece, indossare più mascherine sovrapposte.

Tra le misure preventive suggerite dal decalogo, tornano poi i consigli già diffusi in precedenza da Oms ed Ecdc, il Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie: oltre alla già citata disinfezione delle mani, vale la pena ricordare la pulizia delle superfici «con disinfettanti chimici che possono uccidere il nuovo coronavirus, come i disinfettanti a base di candeggina/cloro, i solventi, l’etanolo al 75%, l’acido peracetico e il cloroformio» e la distanza (un consiglio utile anche per i farmacisti al banco): «mantieni almeno un metro di distanza dalle altre persone, in particolare quando tossiscono o starnutiscono o hanno la febbre, perché il virus è contenuto nelle goccioline di saliva e può essere trasmesso a distanza ravvicinata».