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Meloni ringrazia i sanitari e avverte: non ripeteremo sistema delle restrizioni

26 Ottobre 2022

L’Italia è uscita dall’emergenza pandemica per merito della professionalità e dell’impegno del suo personale sanitario. E se mai dovessero arrivare nuove ondate di covid, di certo non verrebbe riproposto il modello adottato sin qui, sul quale invece occorrerà fare chiarezza. «Lo si deve a chi ha perso la vita e a chi non si è risparmiato nelle corsie degli ospedali, mentre altri facevano affari milionari con la compravendita di mascherine e respiratori».

Lo ha detto la neopresidente del Consiglio, Giorgia Meloni, nella relazione con cui ieri ha chiesto alla Camera dei deputati il voto di fiducia sul suo esecutivo. Nel suo intervento, la leader di Fratelli d’Italia ha passato in rassegna i punti salienti del programma di governo, dalla riforma costituzionale in senso presidenziale alla tregua fiscale, dalla riforma della giustizia alla tutela ambientale, dal welfare al lavoro.

Sanità, invece, del tutto assente, eccezion fatta per la crisi pandemica. «Il covid» ha detto Meloni «è entrato nelle nostre vite quasi tre anni fa e ha portato alla morte di oltre 177 mila persone. Se al momento siamo usciti dall’emergenza è soprattutto merito del personale sanitario, della professionalità e dell’abnegazione con le quali ha salvato migliaia di vite umane».

Purtroppo, ha continuato la presidente del Consiglio , «non possiamo escludere una nuova ondata, ma possiamo imparare dal passato». E la lezione è che l’Italia in questi due anni ha adottato «le misure più restrittive dell’intero Occidente», con forti limitazioni alle libertà fondamentali delle persone e alle attività economiche, ma questo non hanno impedito al paese di figurare «tra gli Stati che hanno registrato i peggiori dati in termini di mortalità e contagi. Qualcosa non ha funzionato e, dunque, voglio dire fin d’ora che non replicheremo in nessun caso quel modello».

Più della coercizione, ha continuato Meloni, sono efficaci «l’informazione corretta, la prevenzione e la responsabilizzazione, così come l’ascolto dei medici sul campo è più prezioso delle linee guida scritte da qualche burocrate». Per questo, ha concluso Meloni, «occorrerà fare chiarezza su quanto avvenuto durante la gestione della crisi pandemica: lo si deve a chi ha perso la vita e a chi non si è risparmiato nelle corsie degli ospedali».