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Plaquenil, Kaletra, Rezolsta nella cura del coronavirus: Aifa aggiorna le evidenze

2 Aprile 2020

Sono darunavir/cobicistat, idrossiclorochina e lopinavir/ritonavir i tre farmaci – già in commercio per altre indicazioni terapeutiche e attualmente utilizzati off label nel trattamento di covid-19 – ai quali la Commissione tecnico-scientifica dell’Aifa dedica le prime schede di aggiornamento che fanno il punto su modalità d’uso, interazioni e sicurezza. Si tratta di principi attivi e associazioni, spiega l’Agenzia, «che vengono attualmente utilizzati al di fuori delle indicazioni ufficialmente registrate», ragion per cui «è indispensabile rendere disponibile in modo continuo tutte le informazioni che si stanno via via accumulando».

Le schede, pubblicate ieri, riportano le prove di efficacia e sicurezza oggi disponibili, le interazioni e le modalità d’uso raccomandabili nei pazienti affetti contagiati dal coronavirus. «Si è tenuto conto delle evidenze più aggiornate disponibili al momento» prosegue la nota dell’Aifa, dunque «non deve sorprendere che nuove evidenze impongano alcune modifiche rispetto alle decisioni assunte solo poche settimane fa».

In particolare, «si ritiene al momento opportuno non raccomandare l’associazione di idrossiclorochina e lopinavir/ritonavir oppure darunavir/cobicistat. Tale decisione, che sarà tempestivamente recepita in una nuova determina, è dettata dall’acquisizione di dati che indicano un rischio di potenziamento degli effetti tossici quando tali farmaci sono somministrati insieme, a fronte di evidenze ancora incerte di un miglioramento dell’efficacia». In sintesi:

Darunavir/cobicistat (Rezolsta). L’esperienza clinica con l’Hiv ha dimostrato che nelle indicazioni autorizzate questi farmaci sono tendenzialmente sicuri, anche se variamente tollerati e con numerose interazioni farmacologiche. La sua efficacia rispetto a covid-19 è solo aneddotica, è in corso un piccolo studio su darunavir/cobicistat in Cina. Il vantaggio clinico consiste nella maggiore tollerabilità intestinale rispetto a lopinavi/ritonavir.

Idrossiclorochina (Plaquenil). Rispetto alla patologia da covid-19 esistono alcuni risultati aneddotici. In questa fase di emergenza, l’uso terapeutico dell’idrossiclorochina può essere considerato sia nei pazienti covid-19 di minore gravità gestiti a domicilio sia nei pazienti ospedalizzati. Allo stato attuale delle conoscenze, non è consigliabile l’associazione di idrossiclorochina con lopinavir/ritonavir né l’eventuale ulteriore aggiunta di azitromicina. Poiché l’uso terapeutico dell’idrossiclorochina sta entrando nella pratica clinica sulla base di evidenze incomplete, è urgente uno studio randomizzato che ne valuti l’efficacia. Al momento l’uso profilattico è basato esclusivamente su osservazioni in vitro, per cui non esistono indicazioni neppure in merito alle dosi da utilizzare. L’uso profilattico deve essere quindi considerato esclusivamente nell’ambito di studi clinici.

Lopinavir/ritonavir (Kaletra e farmaci equivalenti). Nell’attuale fase di emergenza, l’uso terapeutico del lopinavir/ritonavir può essere considerato limitatamente ai pazienti covid-19 di minore gravità, gestiti sia a domicilio sia in ospedale in particolare nelle fasi iniziali della malattia. Allo stato attuale delle conoscenze, non è consigliabile l’associazione di lopinavir/ritonavir con idrossiclorochina né l’eventuale ulteriore aggiunta di azitromicina. Ulteriori studi clinici randomizzati sono necessari per valutare l’efficacia del farmaco nei vari livelli di gravità della malattia.