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Veterinari, in Senato emendamenti contro la cessione diretta dei farmaci

15 Marzo 2022

Trattano anche della spinosa questione della cessione diretta del farmaco veterinario gli emendamenti alla legge di delegazione europea presentati in commissione Politiche Ue del Senato entro il termine di venerdì scorso, 11 gennaio. Il ddl viene presentato a cadenza annuale e serve alle Camere per delegare il Governo a emanare le disposizioni (usualmente decreti legislativi) con cui adeguare le norme nazionali alle direttive e ai Regolamenti dell’Unione europea. All’articolo 16, in particolare, il disegno di legge conferisce al Governo mandato «per l’adeguamento della normativa nazionale al Regolamento Ue 2019/6 relativo ai medicinali veterinari», in vigore formalmente dal 28 gennaio scorso.

I decreti, recita il primo comma, andranno adottati «entro dodici mesi dalla data di entrata in vigore della presente legge» e dovranno annoverare «il ministero della salute e le Regioni tra le autorità competenti a svolgere i compiti previsti secondo le rispettive competenze, così come prevedere forme di coordinamento tra le medesime autorità». Il Governo, inoltre, dovrà «stabilire i contenuti, i tempi e le modalità di registrazione delle informazioni che i fabbricanti e i distributori all’ingrosso, le farmacie e altri rivenditori al dettaglio, i veterinari e gli allevatori sono tenuti a comunicare al ministero della salute e alle Regioni».

A queste indicazioni potrebbero aggiungersene altre grazie agli emendamenti presentati in Commissione, sempre che superino l’iter parlamentare. Di specifico interesse per le farmacie, in particolare, sono i quattro emendamenti presentati dal senatore Giovanbattista Fazzolari (FdI), che chiedono di limitare la cessione diretta dal veterinario «alle singole unità posologiche necessarie all’avvio della terapia» (16.1 e 16.8), disporre «che la consegna dei farmaci da parte del veterinario deve essere effettuata esclusivamente per la prima somministrazione all’animale, a titolo gratuito e solo in quantità moderata e sufficiente a consentire l’inizio della terapia, in attesa che i predetti soggetti si procurino in farmacia, dietro presentazione della ricetta redatta dal veterinario, le altre confezioni prescritte per il proseguimento della terapia medesima» (16.10) e «ridefinire il sistema di farmacovigilanza al fine di garantire la completa tracciabilità dei farmaci consegnati dal veterinario ai proprietari degli animali» (16.11).

Tra le altre proposte, vale la pena segnalare i tre emendamenti presentati dai senatori Taricco (Pd) Bergesio (Lega) e Rizzotti (Forza Italia), che propongono di autorizzare alla pubblicità i medicinali immunologici soggetti a prescrizione veterinaria: è una richiesta avanzata in origine da Aisa-Federchimica, che fa perno su una delle disposizioni opzionali previste dal Regolamento Ue (articolo 120). Ma i veterinari di Fnovi e Amvi hanno già espresso la loro contrarietà.

L’esame degli emendamenti in Commissione dovrebbe cominciare da oggi, quella del Senato è la seconda lettura del ddl di delegazione.