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Basilicata, presentati i numeri del Pnrr: 16 Case di comunità in arrivo

17 Febbraio 2022

Sono 16 le Case di comunità che sorgeranno in Basilicata grazie a un finanziamento da Pnrr di oltre 25 milioni di euro, 11 in provincia di Potenza e 6 in quella di Matera. E’ quanto prevede il piano presentato ieri in un incontro cui erano presenti il governatore della Regione, Vito Bardi, l’assessore alla Salute, Rocco Leone, e in collegamento da remoto il direttore generale di Agenas, Domenico Mantoan.

Le Case di comunità saranno aperte h24 sette giorni su sette e offriranno assistenza sanitaria e sociosanitaria, grazie alla compresenza di medici, infermieri e assistenti sociali. Faranno da ponte tra cure di primo e secondo livello anche gli Ospedali di comunità, dove saranno presi in carico prevalentemente i pazienti cronici in modo da lasciare ai nosocomi tradizionali la cosiddetta acuzie. Cinque gli Ospedali di comunità pianificati in Lucania, tre a Potenza e due a Matera, per un finanziamento di oltre 11 milioni di euro.

Completano il riassetto dell’assistenza sul territorio le Centrali operative territoriali (Cot, sei quelle pianificate in Basilicata per un investimento di un milione), che coordineranno la presa in carico della persona e faranno da raccordo tra i diversi setting assistenziali, e le unità di Continuità Assistenziale, ossia un’équipe mobile distrettuale per la gestione di situazioni e condizioni clinico-assistenziali di particolare complessità.

Figura centrale in questo mosaico sarà l’infermiere di famiglia, che assicura l’assistenza in collaborazione con tutti i professionisti presenti nella comunità in cui opera, perseguendo l’integrazione interdisciplinare, sanitaria e sociale dei servizi e dei professionisti. «Stiamo mettendo in campo un nuovo modello di sanità territoriale» ha detto il presidente della Regione Basilicata, Vito Bardi «le strutture che andremo a realizzare con i fondi del Pnrr dovranno essere facilmente raggiungibili e riconoscibili da tutti i cittadini. Continueremo a interloquire con gli enti locali per far sì che la nostra sanità diventi competitiva ed efficace».