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Campania, ok al servizio a battenti chiusi. Le perplessità di Di Iorio

16 Marzo 2020

Arriva anche per le farmacie campane la facoltà di operare a battenti chiusi in casi di particolare criticità o laddove mancassero i requisiti per proteggere adeguatamente il personale in servizio. Lo ha annunciato l’altro ieri il presidente della Regione, Vincenzo De Luca, che ha espresso «un ringraziamento sentito a tutti i farmacisti e al personale del comparto per l’impegno quotidiano e il prezioso contributo che stanno dando alle azioni di contenimento della diffusione dell’epidemia».

Non condivide del tutto il provvedimento Michele Di Iorio, presidente di Federfarma Napoli, che in una lettera inviata ieri al governatore De Luca motiva le sue perplessità. «Piuttosto» scrive «avrei condiviso l’orario continuo per tutte le farmacie fino alle 18, in modo tale da allargare la qualità del servizio in orari più utili ai cittadini, e riservare, dopo quell’ora, il lavoro residuo alle farmacie in servizio notturno, le quali avrebbero così recuperato, tra le 18 e le 20, parte del lavoro, dato che nelle ore notturne eroicamente assicurano un oneroso servizio senza nessun riscontro pratico».

Al di là della questione contingente, Di Iorio rimarca comunque la risposta della comunità all’emergenza epidemica. «Mi ha piacevolmente sorpreso vedere i cittadini che si dispongono pazientemente in fila fuori delle farmacie, senza alcuna sollecitazione, ed entrano su invito di chi esce». Altra nota di rilievo, prosegue Di Iorio, «l’abnegazione di tanti farmacisti che svolgono strenuamente il proprio lavoro, subissati quotidianamente da centinaia di richieste di mascherine. Le emergenze sanitarie, senza citarle tutte ricordo solo l’epidemia di colera, testimoniano, ieri come oggi, che la professionalità dei farmacisti si coniuga anche con orgoglio e coraggio in quanto riconosciuti, in tali severi frangenti, operatori sanitari ai quali i cittadini si rivolgono con fiducia e rispetto».

«Continuiamo a lavorare insieme» conclude Di Iorio «affinché una volta superata l’emergenza, la croce verde accesa, oggi unica luce ad illuminare le strade della città e della provincia, possa testimoniare la centralità di una professione e di un ruolo che anche Voi, e ve ne sono grato, ben rappresentate».