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Catania, avviata la formazione dei farmacisti per il progetto Bofe

3 Maggio 2022

E’ cominciata ieri la formazione dei cento farmacisti del territorio che parteciperanno al progetto Bofe (Better outcomes for everybody – Migliori risultati per tutti), lo studio clinico promosso e finanziato da Sofad (Gruppo Farvima) per il monitoraggio di 900 pazienti siciliani con asma e bpco. A dare il via una cerimonia organizzata nell’aula magna del dipartimento di Scienze del farmaco dell’università di Catania, alla presenza dell’assessore alla Salute della Regione Siciliana, Ruggero Razza, del presidente di Federfarma Sicilia, Gioacchino Nicolosi, del presidente di Sofad, Gaetano Cardiel, e del direttore del dipartimento di Scienze del Farmaco dell’università di Catania Rosario Pignatello.

Bofe scaturisce da un protocollo d’intesa firmato da Federfarma Sicilia con l’assessorato regionale e di avvale della collaborazione del Servizio farmaceutico del dipartimento di Pianificazione strategica dell’assessorato regionale.

«Stiamo costruendo una nuova farmacia sempre più vicina all’interesse dei cittadini» ha sottolineato l’assessore Razza «si tratta di qualcosa che abbiamo già avviato durante la pandemia, se pensiamo al ruolo straordinario che le farmacie hanno assunto. Sta cambiando il sistema sanitario e cambia anche la presenza delle farmacie su tutto il territorio della Sicilia. Il progetto Bofe punta a offrire un servizio aggiuntivo a tutti i siciliani».

Lo studio è coordinato da Andrea Manfrin, direttore della Ricerca nella facoltà di Scienze cliniche e biomediche e chair professor di Pharmacy practice all’Università del Central Lancashire, nel Regno Unito, da Apostolos Tsiachristas, professore di Economia sanitaria all’Health economics research centre dell’Università di Oxford, e da Nunzio Crimi, direttore dell’Uoc di Pneumologia del Policlinico di Catania.

L’obiettivo è valutare efficacia e costo-efficacia di un nuovo servizio gestito dalle farmacie del territorio in collaborazione con la medicina ospedaliera e territoriale per monitorare due patologie croniche respiratorie che hanno un’altissima incidenza sulla popolazione. Il protocollo dello studio Bofe è stato approvato da due comitati etici in Italia e nel Regno Unito, pubblicato dalla rivista “Medicine – Case Reports and Study Protocols” e inserito nel Registro internazionale degli studi clinici e nel Registro degli studi clinici dell’Organizzazione mondiale della sanità. L’attività prevede la presa in carico dei pazienti mediante piattaforma informatica per la raccolta dati, cui si aggiunge l’uso di dispositivi wearable (indossabili) per monitorare e acquisire in remoto i parametri dei pazienti. Dopo Catania, la formazione proseguirà in altre quattro città siciliane.